Famiglia
Ricerca: il finanziamento HFSPO al Santa Lucia
Unico progetto italiano scelto dalla Human Frontier Science Program Organization su 611 domande internazionali
di Redazione
Viene dall?IRCSS Fondazione Santa Lucia di Roma l?unico progetto di ricerca italiano ritenuto meritevole di finanziamento che la Human Frontier Science Program Organization (HFSPO) ha selezionato per il 2008 tra 611 domande internazionali di finanziamento per la sezione ?Progetti di ricerca?. Di tali domande sono state 60 quelle provenienti dal nostro Paese.
Sul totale dei progetti ricevuti per l?anno in corso, soltanto 18 sono stati giudicati idonei ad essere finanziati dalla HFSPO: nella graduatoria di merito mondiale la seconda posizione è stata conquistata dallo studio del dott. Andrea d’Avella* del Dipartimento di Fisiologia Neuromotoria della Fondazione Santa Lucia, presentato in collaborazione con Dinesh Pai del Department of Computer Science dell?University of British Columbia di Vancouver in Canada. Titolo del progetto è ?Learning from the unlearnable: probing the architecture of control in tool manipulation, cui è stato assegnato un finanziamento complessivo di 250mila USD l’anno per tre anni, da suddividere tra i due gruppi di ricerca.
La Human Frontier Science Program Organization ( http://www.hfsp.org ) è stata fondata dal G7 nel 1989 su proposta del Giappone: ne fanno parte 36 paesi, tra cui l?Italia. L?Organizzazione finanzia la collaborazione internazionale ed intercontinentale su temi di frontiera nel campo delle scienze della vita; il Giappone contribuisce con il 50% al finanziamento che oggi ammonta a circa 60 milioni di dollari l?anno. Obiettivo principale è la promozione di progetti di ricerca innovativi e interdisciplinari; in particolare sono promosse combinazioni tra discipline del tutto diverse fra loro. Da qualche anno sono finanziati progetti di base sui meccanismi complessi degli organismi viventi, spaziando da quelli molecolari e cellulari al mondo dei sistemi e delle scienze cognitive.
I finanziamenti erogati dalla HFSPO riguardano 5 sezioni:
?progetti di ricerca
?progetti presentati da giovani ricercatori
?borse di studio triennali post-dottorato da spendere in paese straniero
?borse di studio per dottori di ricerca in fisica, matematica, ingegneria e computer science che intendano affrontare un addestramento in campo biologico
?finanziamento per lo sviluppo della carriera riservati a coloro che alla fine della borsa di studio triennale desiderano rientrare nel paese d?origine.
(segue)
? Da diversi anni il nostro Paese è in costante declino nelle risorse che porta a casa – commenta con rammarico il prof. Piergiorgio Strata, membro del Comitato dei Garanti della HFSPO in rappresentanza del Governo italiano ? e ciò dimostra che nel campo della ricerca, almeno in quella delle scienze della vita, siamo sempre meno competitivi. Nel 2008 si è toccato il minimo, con un solo progetto di ricerca finanziato, anche se a questo vanno aggiunte due borse di studio postdottorato per due italiani che potranno recarsi negli USA ed un finanziamento per un rimpatrio da questo Paese. E? un panorama grigio dove brillano solo pochi istituti di eccellenza come la Fondazione Santa Lucia, mentre sono soprattutto le strutture pubbliche a perdere terreno. Tali riscontri ? aggiunge il prof. Strata – dovrebbero fornire motivo per una profonda riflessione sul nostro sistema-ricerca. Se poi consideriamo che nello scorso dicembre per risolvere il problema dello sciopero dei camionisti si sono sottratti soldi già destinati alla ricerca e che proprio in questi giorni per il prestito all?Alitalia sono stati prelevati 300 milioni di euro dal fondo ricerca ed innovazione, si può soltanto concludere che in Italia per la ricerca i politici hanno fatto finora solo promesse. Nell?ultima campagna elettorale poi è stata in sostanza quasi dimenticata?
Alla Fondazione Santa Lucia Andrea d?Avella è responsabile del Laboratorio di Metodi Computazionali e Biomeccanica della Mano. Il suo progetto, presentato in collaborazione con Dinesh Pai, intende studiare l?architettura di controllo della capacità di manipolare utensili, uno dei comportamenti umani più sorprendenti che richiede un rapido ed accurato adattamento del controllo della mano alla dinamica combinata dell?utensile e del sistema muscoloscheletrico. Ben poco, infatti, si conosce su come il sistema nervoso centrale (SNC) riesca ad acquisire differenti e complesse abilità di manipolazione. Per indagare i meccanismi alla base di questa capacità sarà usato un approccio sperimentale innovativo e multidisciplinare, basato sulla simulazione di operazioni chirurgiche sulla mano in un ambiente virtuale multisensoriale altamente realistico. Le nuove conoscenze che saranno acquisite, oltre a far avanzare la comprensione dei meccanismi fondamentali alla base del controllo e dell?apprendimento motorio, potranno ispirare lo sviluppo di nuovi e più efficaci protocolli di riabilitazione neuromotoria dell?arto superiore. Ciò potrebbe favorire la sperimentazione e lo sviluppo di nuovi protocolli riabilitativi, ad esempio per pazienti colpiti da ictus, anche mediante l’utilizzo in una prima fase di ambienti virtuali multisensoriali.
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