Formazione

Ricerca: il Welfare non è nemico dello sviluppo

Le politiche sociali ''non rappresentano un freno per l'economia, ma se ben calibrate favoriscono la competitivita' strutturale''. Sono queste alcune delle conclusioni alle quali giunge il Rappo

di Redazione

Le politiche sociali ”non rappresentano un freno per l’economia, ma se ben calibrate favoriscono la competitivita’ strutturale”. Anzi, se alcune misure in campo previdenziale fossero ben strutturate ”aiuterebbero a migliorare sia la copertura pensionistica che i conti pubblici”. Sono queste alcune delle conclusioni alle quali giunge il Rapporto sullo Stato sociale 2006 curato per l’editrice Utet Universita’ e promosso dal Dipartimento di economia pubblica dell’Universita’ di Roma ”La Sapienza” e dal Centro di Ricerca inter-universitario sullo Stato sociale. Il rapporto mette in evidenza come la diffusa teoria del ‘trade off’ tra welfare state e crescita, secondo la quale vi sarebbe conflittualita’ tra le politiche sociali e la dinamica economica, non sia giustificata sul piano analitico e al contrario sia sconfessata dalla analisi econometriche piu’ appropriate. Il saggio suggerisce invece che lo stato sociale puo’ ”contribuire positivamente al necessario cambiamento strutturale del nostro sistema produttivo; lo stimolo e l’offerta da parte delle istituzioni del welfare di capitale umano e reti di sicurezza sociale favoriscono, infatti, – sottolinea il rapporto – l’innovazione e la competitivita’ di qualita’ che devono sostituirsi alla miope ricerca della riduzione dei costi salariali e sociali miranti alla competitivita’ di prezzo”.

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