La legge sulle donazioni di organi da cadavere, quella dei tesserini sanitari e del sistema hi-tech per mettere in rete tutti i reparti di rianimazione italiani, non è ancora a regime. Ma si avvia verso l?operatività. La precisazione, che segue anche alcuni articoli di Vita, è del dottor Nanni Costa, nefrologo, da un anno direttore del Centro nazionale trapianti. «La legge funziona, anche se è vero che mancano molti decreti di attuazione», ci dice. «Per la precisione sei su dodici. Ma stiamo lavorando. Dei sei decreti approvati, due sono fondamentali perché riguardano le liste d?attesa e il sistema informatico, che è già operativo. Tre stanno per essere varati, su tariffe dei trapianti, esportazione di organi e iscrizione di pazienti italiani in liste d?attesa estere. Insomma non siamo stati con le mani in mano». Il dottor Nanni Costa precisa anche che parte del carico applicativo della legge è a carico delle regioni, che avrebbero dovuto istituire dei coordinatori locali per i trapianti in ogni reparto di rianimazione attrezzato. «Dove ciò è stato fatto, i risultati si sono visti», dice l?esperto. «Tanto che in molte regioni la media di donazioni è superiore a quella europea». Un altro recente passo avanti è la decisione dell?Aido (Associazione italiana donatori organi) di mettere a disposizione del Centro Nazionale i nomi dei propri iscritti, che verranno automaticamente inseriti nella banca dati di coloro che hanno manifestato la propria volontà di donare recandosi di persona alle Asl. Finora l?avevano fatto solo in 2500.
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