Politica
Riforma fiscale, il memorandum del Forum Terzo settore per il governo
Nei giorni scorsi il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare due importanti decreti legislativi che danno attuazione della legge delega per la riforma fiscale. Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo settore, pone al Governo una domanda esplicita: «Quanto ancora bisogna attendere per avere una giusta fiscalità per il Terzo settore?». A cominciare da Iva e Irap
di Redazione

Lunedì 14 luglio, il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare due importanti decreti legislativi che danno attuazione della legge delega per la riforma fiscale. Il Forum Terzo settore, in una nota, ha ribadito che «l’attuazione della delega fiscale costituisce un’occasione cruciale per l’introduzione di misure che permettano agli enti di Terzo settore di non essere penalizzati dalla nuova fiscalità contenuta nella riforma settore. Dopo la ricezione della comfort letter dell’Ue, alcuni provvedimenti non sono più rinviabili: il nuovo sistema fiscale è alle porte e l’assenza di alcuni importanti interventi non permette agli enti di prendere decisioni sul proprio, incombente, futuro». Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum, pone al Governo una domanda esplicita: «Quanto ancora bisogna attendere per avere una giusta fiscalità per il Terzo settore?».
Tra le priorità, ricorda Pallucchi, «c’è la questione dell’Iva alle associazioni del Terzo settore rispetto alle attività rivolte ai propri soci, che va mantenuta nel campo dell’esclusione: una positiva e definitiva soluzione non può attendere oltre, non è possibile immaginare un’ulteriore proroga dell’attuale regime». Non solo: «Occorre che le disposizioni relative all’esenzione Iva, attualmente previste per gli enti del Terzo Settore di natura non commerciale, siano estese a tutti gli ets, indipendentemente dalla loro natura tributaria. L’attuale formulazione porterebbe infatti molte realtà in regime di esenzione (tra cui molte onlus del comparto socio-sanitario) a dover applicare l’Iva al 22% su prestazioni il cui costo è a carico di famiglie e pubbliche amministrazioni». Un paradosso.
Per il Forum l’aliquota dell’Iva al 5% fino ad ora applicata dalle cooperative sociali sulle prestazioni socio-sanitarie, assistenziali ed educative «va estesa a tutte le imprese sociali», in modo da «non generare una irragionevole concorrenzialità fiscale». Considera inoltre urgente una norma «che disciplini la fuoriuscita degli immobili degli enti dalla sfera della commercialità in seguito all’entrata in vigore del nuovo regime fiscale, perché diversamente si creerebbe un’apparente plusvalenza con una tassazione priva di giustificazioni e insostenibile per gli enti».
Ultimo, ma certamente non per importanza, il tema dell’Irap, «che da tempo segnaliamo come un’insopportabile discriminazione per le associazioni e il volontariato anche perché, è bene ricordare, il Terzo settore paga tale imposta in misura addirittura maggiore rispetto alle imprese profit». L’auspicio – che poi è una richiesta – è che «i prossimi passi del Governo siano decisivi per la risoluzione di tutte queste problematiche», conclude Pallucchi.
In apertura Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, foto di Stefano Carofei/Sintesi
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