Sara’ domenica il giorno della verita’ per la riforma sanitaria di Barack Obama. La Camera dei rappresentanti infatti votera’ il pacchetto da 940 miliardi di dollari per i prossimi dieci anni, che, nelle previsioni, dovra’ ridurre di 130 miliardi il deficit federale nello stesso periodo e di mille miliardi nei prossimi 20 anni. E soprattutto dare a 31 milioni di americani che ne sono privi una forma di assistenza sanitaria.
E’ quanto ha annunciato il leader della maggioranza democratica, Steny Hoyer, spiegando che verra’ presentato oggia Capitol Hill il testo definitivo su cui i democratici dovranno riuscire da qui a domenica ad ottenere i 216 voti necessari all’approvazione.
Se domenica la riforma passera’ alla Camera, la legge sara’ subito pronta per la firma di Obama: un jet sara’ pronto a partire per portare la copia della legge al presidente che quindi, con ogni probabilita’, firmera’ in Indonesia l’attesissima e storica riforma sanitaria. L’ultimo passo sara’ poi l’approvazione la prossima settimana al Senato della legge di “riconciliation”, la procedura che permette ai democratici questa approvazione della riforma, contestatissima dei repubblicani, senza un secondo voto al Senato.
Il gruppo che preoccupa maggiormente Nancy Pelosi e gli altri leader democratici sono i deputati moderati che a novembre votarono si’, ma ora sono riluttanti perche’, affermano, nel testo del Senato mancano garanzie che i fondi federali non saranno usati per l’aborto.
Obama, visto ieri sulla Fox News, il network filo partito Repubblicano, ostentava grinta e ottimismo. Ha detto di essere fiducioso che la riforma sanitaria sara’ approvata. «La ragione per cui sono ottimista e’ perché so che questa riforma e’ la cosa giusta da fare”, ha detto il presidente.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.