Cultura

Riforma universitaria: i rettori non sono disposti a trattare

Lo ha annunciato Piero Tosi all'assemblea dei rettori eccezionalmente aperta alla stampa

di Carmen Morrone

La situazione delle universita’ e’ drammatica; non e’ pensabile che una riforma come quella dello stato giuridico della docenza, nasca a costo zero; i tavoli tecnici hanno fatto il loro tempo; ci sono alcune questioni che per la Crui non sono ne’ contrattabili ne’ modificabili. Il Presidente della Conferenza dei rettori, Piero Tosi, e’ stato chiaro oggi, durante l’assemblea dei rettori (eccezionalmente aperta alla stampa) e intende esserlo domani, quando incontrera’ il ministro Moratti. ”Bisogna uscire dai fini elettorali che inducono alla demagogia e andare oltre condividendo con il mondo universitario – ha spiegato – le soluzioni. Siamo disponibili a proporre ma vogliamo interlocutori affidabili”. E domani, il presidente dei rettori approfittera’ dell’ incontro (voluto dal ministro dell’Istruzione) per ribadire alcuni ”punti irrinuciabili”: innanzitutto l’istituzione di un terzo livello riconosciuto di ruolo docente per i ricercatori (”e sia chiaro che non vogliamo – ha detto Tosi – nessuna ope legis”) prevedendo un ingresso nel ruolo su base meritocratica, e poi una chiara distinzione tra regime di impegno dei docenti a tempo pieno o a tempo definito, il rifiuto di riconoscimenti meramente simbolici del lavoro di docenza e ricerca svolto e, ovviamente, la richiesta di sempre, maggiori finanziamenti. ”La proposta demagogica di una tornata di giudizi di idoneita’ a professore associato a numero aperto come si propone di fare – ha osservato Tosi – determinerebbe costi assolutamente insostenibili per le universita’ e, tra l’altro, in evidente contrasto con ogni ipotesi di seria programmazione delle risorse al cui la Moratti proprio recentemente ha richiamato gli atenei”.

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