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RIFUGIATI. A Parma chiude il centro d’accoglienza

«Danni, furti e minacce. La situazione non è più sostenibile»

di Redazione

Chiuderà i battenti a fine mese il centro di accoglienza per rifugiati del Cornocchio, nel parmense. Furti, minacce agli operatori e continui danni, all’origine di una situazione «non più sostenibile» per il Comune, che ha deciso di dire basta.

«L’inadempienza rispetto alle regole della normale convivenza, il mancato inserimento lavorativo e ricerca di alloggio da parte delle persone ospitate – ha spiegato l’assessore comunale al welfare Lorenzo Lasagna – ci hanno portato a chiudere le porte del Cornocchio. «Si è trattato di una risposta emergenziale dai risultati complessivamente negativi, in un contesto che si pone al di fuori della legalità e delle regole, per cui abbiamo stabilito di chiuderlo e potenziare i servizi sul territorio». La struttura, aperta lo scorso mese di aprile, ospita al momento 9 richiedenti asilo.

Ad oggi il Comune garantisce assistenza per l’alloggio, supporto lavorativo e economico a 33 rifugiati o richiedenti asilo (dati giugno 2009). A questi si aggiungono 27 rifugiati o richiedenti asilo che usufruiscono di altri servizi, per un totale di 60 persone assistite.

Parma è tra i primi posti a livello regionale per numero di rifugiati accolti: 45 sono stati i rifugiati accolti a Modena e 40 a Bologna.

«Ogni rifugiato politico o richiedente asilo è per noi un cittadino degno della massima attenzione in quanto penalizzato due volte: ai disagi tipici dei migranti stranieri si unisce la sofferenza per le discriminazioni o le violenze subite nel paese d’origine», ha detto Lasagna. 

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