Mondo
Ripartire dalle comunità per battere la povertà
Nairobi 2007: una sfida importante per il riconoscimento dei soggetti sociali africani capaci di innovazione, uno degli scopi della nascita del Forum Sociale Mondiale. Di Patrizia Sentinelli
di Redazione
Un primo passo importante è già stato fatto a inizio 2006, quando uno dei Forum policentrici è stato ospitato da Bamako, la capitale del Mali. Il fatto che il Forum Sociale Mondiale 2007 si svolga in Kenya, uno dei principali Paesi africani e sede di molte organizzazioni internazionali collegate al sistema delle Nazioni Unite, assume però un grandissimo valore. Innanzitutto perché lancia un messaggio chiaro: è tempo che l?Africa venga considerata dal mondo per quello che è, ovvero un continente in fermento, sia politico e sociale. Bene, Nairobi contribuirà affinché ciò cominci ad accadere. L?obiettivo è restituire all?Africa la dimensione politica che merita, smettendo di considerarla semplicemente la terra da ?beneficiare? attraverso le tradizionali politiche di cooperazione internazionale. Nairobi 2007 è anche importante affinché si riconoscano i soggetti sociali africani che nelle loro pratiche quotidiane sono capaci di innovazione, uno degli scopi della nascita del Forum Sociale Mondiale.
Per combattere la povertà dobbiamo ripartire dalle comunità e dai territori, restituendo ai popoli che vivono in tante aree regionali del continente africano il loro protagonismo. Penso ad esempio alle tante donne che si sono messe in discussione per sostenere l?economia locale: a Nairobi avremo la possibilità di incontrarle e ascoltare le loro proposte. Spero che con questo Forum Sociale Mondiale la gente del Nord del mondo capisca che quando si interviene nei cosiddetti Paesi poveri, lo si deve fare con molta capacità d?ascolto, chiedendo innanzitutto di cosa loro vorrebbero che noi ci occupassimo. L?obiettivo che Nairobi rappresenta bene, dunque, deve essere lo scambio, perchè noi dall?Africa abbiamo molto da ricevere.
Più cooperazione tra i popoli
Accanto ad una denuncia sempre più convinta del fallimento delle politiche liberiste e quindi della guerra che oggi sembra necessaria proprio per mantenere in vita tali politiche, il mio auspicio è che da questo Forum si sviluppino sempre di più idee concrete, da affermare in modo propositivo e positivo. Idee concrete su come preservare i beni comuni – acqua, terra, energia e alimentazione – e su come rafforzare l?esercizio dei diritti umani, sociali e politici, in ogni Paese. Poi spero emerga la centralità di tre settori, tra loro strettamente interconnessi e di fondamentale importanza per combattere la povertà. Il primo è quello ambientale, nel senso più generale del termine. Il secondo è il settore socio-sanitario, finalizzato al ?formare per?, per favorire le espressioni locali che in Africa ci sono. Il terzo è quello educativo-culturale, con interventi che mettano in rete università, centri di formazione, comuni, società civile e movimenti.
La mia idea non è di una cooperazione calata dall?alto, come spesso in passato, ma di una cooperazione che sia maggiormente integrata e ascolti la voce dell?Africa, una cooperazione cioè tra popoli e non solo tra governi. È importante cominciare a praticare questo approccio ed è per questo che abbiamo voluto dare un contributo per il Forum di Nairobi.
Certo, 300mila euro sono una cifra piccola che cercheremo di aumentare, ma rappresenta comunque un impegno politico preciso perché l?Africa è un continente politicamente importante, troppo spesso dimenticato. Un continente dove c?è una società civile attiva e organizzata e che, dopo secoli di sottomissione prima al colonialismo e poi alle politiche liberiste, oggi vuole camminare sulle proprie gambe e occupare il posto che fino ad ora non ha avuto nel mondo. Anche per questo la scelta di organizzare il Forum Sociale Mondiale 2007 a Nairobi è di fondamentale importanza.
Infine un pensiero sull?Italia e sul movimento italiano, che sin dal 2001 è sempre stato un grande protagonista dei Forum Sociali Mondiali. A differenza del passato quando parteciparono i parlamentari interessati alle tematiche discusse, in questa circostanza ci saranno anche alcuni esponenti di Governo che daranno il loro contributo. A partire da me che sono fortemente interessata a fare emergere l?interesse della politica verso la società civile, che si incontra a Nairobi, non solo per discutere ma anche per testimoniare che attraverso le buone pratiche è possibile costruire un mondo più solidale ed equo. Un mondo dove la guerra venga cancellata e prevalgano iniziative di pace quotidiana, mettendo al centro le persone e il contesto ambientale.
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