Welfare
Ristretti Orizzonti: «Cucchi è uno dei molti»
Il sito pubblica il dossier “Morire di carcere” in cui raccoglie centinaia di casi simili
di Redazione
Nelle carceri italiane muoiono in media 150 detenuti l’anno, dei quali un terzo circa per suicidio (sono 1005 i casi accertati, dal 1990 ad oggi), un terzo per cause immediatamente riconosciute come “naturali”, e il restante terzo per “cause da accertare”, che indicano tutti i casi nei quali viene aperta un’inchiesta giudiziaria. Lo fa sapere il Centro Studi Ristretti Orizzonti, il sito interamente dedicato al mondo carcerario. Per Ristretti Orizzonti la morte di Stefano Cucchi e la pubblicazione delle fotografie del suo corpo martoriato, hanno avuto l’effetto di scoperchiare il “calderone infernale” delle morti in carcere, di far conoscere all’opinione pubblica un dramma solitamente relegato alla ristretta cerchia degli “addetti ai lavori”. Così il sito ha deciso di realizzare e pubblicare un dossier, “Morire di carcere”, in cui ha ricostruito centinaia e centinaia di vicende di detenuti morti, citando fonti, luoghi, nomi e circostanze. Troppo spesso accade che, in casi di suicidio, morte naturale o accidentale emerga in seguito alle perizie mediche un’altra verità fatta di costole spezzate, milze e fegati “spappolati”, lesioni ed emorragie interne.
In allegato i 30 casi, tratti dal dossier, che Innocenti Evasioni ha pubblicato a titolo esemplificativo rigorosamente in ordine cronologico.
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