Mondo
Ritiro da Gaza: Sharon alla prova finale
Il Parlamento di Gerusalemme oggi vota sul ritiro dei 7.500 coloni insediati nella striscia di Gaza
di Redazione
Dovrebbe tenersi oggi al parlamento di Gerusalemme il voto sul progetto del governo Sharon sul ritiro degli israeliani da Gaza e da quattro colonie ebraiche in Cisgiordania. Gli analisti prevedono un voto favorevole a Sharon, ma solo grazie al sostegno dell’opposizione laburista. Un esito del genere costringerebbe il rientro di 7.500 coloni in 21 insediamenti, la fine di 37 anni d?occupazione.
Molte le proteste, talvolta violente, tanto che il Parlamento é presidiato da un’ingente numero di forze dell’ordine, chiamate a garantire protezione a tutti i parlamentari che stanno per cambiare la storia di un Paese, di due popoli e del mondo intero.
E? stata una vigilia tormentatissima, che ha spaccato in due il Paese e il governo. Il premier spiega nel suo discorso ai parlamentari come é giunto a questa conclusione: «Ho imparato dall?esperienza che non si può vincere con la sola spada. Non possiamo governare su milioni di palestinesi. Israele vuole essere una democrazia». Si rivolge ai ribelli della destra: «Io credo che il disimpegno rafforzerà Israele».
Questa azione inciderà anche sui negoziati di pace con i vicini palestinesi, perché, lui afferma: «è un passo fondamentale in un periodo in cui la trattativa con i palestinesi è impossibile». Infine, l?appello: «Chiedo a Israele di unirsi in questo momento. Chiedo a tutti di sostenermi».
Ma é proprio questa unità che Sharon, con la sua ostinata determinazione ad andare avanti, ha inevitabilmente spaccato; il partito é diviso, e soprattutto, il premier ha tagliato i ponti con i coloni, che l’accusano di tradimento. Sharon si rivolge anche a loro, ma è una frase che segna il distacco tra due mondi: «Siete delle splendide persone, ma purtroppo tra voi si sta sviluppando un complesso messianico».
Anche il “nemico di sempre” Shimon Peres, per una volta, concorda con l’idea di abbandonare la striscia di Gaza. Afferma nel suo discorso in Parlamento: «Non vale la pena di combattere per Gaza. Quando mai la guerra è stata un vantaggio?»
Saranno molte le proteste e molti i coloni che si presenteranno davanti al Parlamento e quasi certamente tenteranno di impedire l’ingresso dei deputati. Il loro slogan: «Sharon dilania il popolo».
Eppure quasi certamente il voto si chiuderà a favore del ritiro grazie ai voti dei laburisti di Peres.
Sharon vincerà, ma grazie ad una maggioranza diversa, spostata a sinistra. Sarà questo l’inizio di un nuovo governo?
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