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Rom, Amnesty: «La proposta di Maroni è discriminatoria e sproporzionata»

L’organizzazione per i diritti umani accusa il governo di fomentare la paura e l’insicurezza

di Redazione

La proposta avanzata dal ministro degli Interni Maroni è discriminatoria, sproporzionata e ingiustificata e, se messa in pratica, violerebbe gli standard internazionali sui diritti umani che vietano la discriminazione» ha dichiarato oggi la Sezione Italiana di Amnesty International, in relazione all’intenzione dichiarata da parte del ministro degli Interni di rilevare le impronte digitali a tutti, bambini inclusi, nell’ambito dei censimenti dei campi rom, sulla base di ordinanze di protezione civile.

Secondo l’organizzazione per i diritti umani, «prevedere misure di controllo nei confronti di una specifica minoranza, o i cui effetti colpirebbero in particolare una minoranza, compresi i suoi componenti più vulnerabili, sarebbe infatti discriminatorio e costituirebbe un’ingiustificata restrizione alla vita privata».

«Inoltre» sottolinea la Sezione Italiana di Amnesty International «le dichiarazioni del ministro Maroni contribuiscono a quell’escalation di insicurezza e di paura che abbiamo denunciato più volte e rispetto alla quale ci saremmo aspettati un chiaro e responsabile cambio di rotta da parte del Governo italiano, che invece appare sordo rispetto ai continui richiami delle organizzazioni internazionali – tra cui l’Osce e il Consiglio d’Europa – e cieco davanti al rischio che il susseguirsi di dichiarazioni di questo tipo rendano più probabili gli attacchi xenofobi».

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