Famiglia

Rom e barboni come statue di Rodin

Tre domande a Beppe Rosso

di Sara De Carli

Tre storie di ?relitti? delle nostre città: un rom, una prostituta, un barbone. Una scrittura asciutta, concreta, commovente rende queste icone meno distanti: è lo straordinario percorso di Beppe Rosso in La città fragile (Bollati Boringhieri).

Il progetto nasce in teatro,adesso il libro: perché?Le figure che popolano la città fragile sono così complesse che devono essere viste da più parti, come le statue di Rodin; per comprenderle occorre rimasticarle attraverso vari linguaggi, il contrario di ciò che si fa di solito.

È possibile?Queste tre icone, in strada, recitano una parte per noi: il racconto invece, in un gioco di specchi, fa sì che la finzione sveli la verità più della realtà.

Mette a fuoco il ?dare voce?, ma cosa aggiunge il racconto?Il teatro non può cambiare nulla. Può solo portare emozioni e dubbi. Che non è poco. Fallita la politica, il teatro facendo rappresentazione fa anche rappresentanza. In Italia invece la cultura crede di non doversi occupare di quel che succede, perché non lo considera abbastanza ?alto?. Sara De Carli

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.