Welfare
Rom: in Veneto allarme per eliminazione legge che li tutela
In discussione la proposta Zanon, che abroga le legge regionale e - dice Sucar Drom - discrimina rom e sinti
di Redazione
In Veneto si sta discutendo, in questi giorni, della regolamentazione in Regione delle politiche che riguardanbo rom e sinti. Attualmente il Veneto ha una legge regionale la n 54 del 22 dicembre 1989, interventi a tutela della cultura dei Rom e dei Sinti. Il 19 gennaio 2006 il Consigliere regionale Federico Caner ha presentato il progetto di legge n. 115 che chiede l’?abrogazione della legge regionale n. 54.
Il 22 febbraio 2007 invece il consigliere regionale Raffaele Zanon ha presentato il progetto di legge regionale n. 222 ?regolamentazione e disciplina degli interventi sulla presenza delle popolazioni nomadi nel territorio veneto?. Le due proposte di legge, presentate da forze politiche di maggioranza, si differenziano perché la prima propone esclusivamente l?abrogazione della legge attualmente in vigore, mentre la seconda, in discussione in questi giorni, si propone di regolamentare e disciplinare gli interventi per i Sinti e i Rom.
La scorsa estate alcune associazioni, presenti in Veneto, hanno presentato due documenti con osservazioni e proposte. L?associazione Sucar Drom non è intervenuta direttamente anche se operiamo da diversi anni in Veneto e in particolare nelle province di Verona, Venezia, Vicenza, Treviso e Padova anche in collaborazioni con le associazioni locali.
Questa settimana, dopo che il Consigliere Zanon ha riproposto con forza e determinazione il progetto di legge regionale n. 222, Sucar Drom si è mobilitata, dicendo che «non possiamo esimerci dall?intervenire direttamente perché questa proposta di legge è assimilabile, per le norme contenute, alle leggi razziali. In pratica si vogliono imporre regole discriminanti e si codificano una serie di obblighi e di doveri per le famiglie già segregate nei cosiddetti ?campi sosta attrezzati? che non sarebbero mai imposti ad altri Cittadini».
Quali sarebbero le discriminazioni? «Con questa legge – segnala sempre Sucar Drom – (articolo 2, comma 6) i Sinti e i Rom perdono il diritto alle prestazioni pubbliche, compreso il servizi sanitario nazionale, se non adempiono esattamente agli obblighi di legge. Proviamo a simulare un caso: se io Cittadino italiano, appartenente alle minoranze Sinte o Rom, infrango il Codice della Strada, ad esempio parcheggio la mia auto in divieto di sosta, oltre alla sanzione uguale a quella comminata a tutti i Cittadini Italiani, avrò come pena accessoria la perdita del diritto di usufruire delle prestazioni del medico di famiglia».
Quella di Sucar Drom non è una battaglia in favore del mantenimento della legge regionale: «le leggi regionali sono state strumenti utili a Sinti e a Rom? No, perché proprio queste leggi hanno istituito i ?campi nomadi?. Il Veneto è stata la prima Regione italiana ad approvare una legge regionale a ?favore? delle popolazioni sinte e rom (modificata nel 1989). Era il 1984 e da quel momento i ?campi nomadi?, prima soluzioni temporanee, si sono trasformate in soluzioni definitive ed uniche alternative abitative per i Sinti e i Rom italiani che venivano cacciati da un territorio all?altro».
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