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Roma: giornata della memoria per il genocidio

Il Comune di Roma programma per il 6 aprile una giornata della memoria dedicata allo sterminio rwandese del 1994

di Redazione

Commemorazione del genocidio dei Tutsi rwandesi del 1994 oggi a Roma nella Casa della Memoria e della storia. L’appuntamento e’ alle 17 e prevede una serie di iniziative dell’Associazione Bene-Rwanda Onlus. A cominciare dalla proiezione di un documentario realizzato dalla regista Cristina Comencini in occasione della visita compiuta dalla delegazione romana in Rwanda e guidata dal sindaco Walter Veltroni. E’ prevista anche una tavola rotonda alla quale parteciperanno il giudice del Tribunale Penale Internazionale Onu per i crimini del Rwanda (Arusha, Tanzania) Flavia Lattanzi, l’autrice del libro ”La morte non mi ha voluta”, premiata con la ”Menzione Onorevole” Unesco per l’educazione alla Pace, sopravvissuta al genocidio Yolande Mukagasana, la cantante vincitrice della 4ª edizione del premio Amnesty Italia 2006 con la canzone ”Rwanda” Paola Turci, il sociologo e presidente della Comunita’ rwandese di Roma Jean-Pierre Ruhigisha, la presidente della Onlus Bene-Rwanda Françoise Kankindi. Moderatore del dibattito sara’ il Console onorario del Rwanda in Italia Francesco Alicicco. L’evento e’ patrocinato dal Consigliere Delegato per la Memoria Storica del Comune di Roma Alessandro Portelli, che introdurra’ l’appuntamento. Saranno presenti alcuni membri della Comunita’ dei rwandesi in Italia e della Onlus Bene-Rwanda, testimoni diretti dell’ultimo cinquantennio in Rwanda e degli avvenimenti che costrinsero molte persone a rifugiarsi all’estero e portarono alla pianificazione e all’esecuzione del genocidio del 1994.

Parteciperanno all’evento che rientra nelle iniziative per la Giornata della Memoria, anche gli alunni delle scuole romane che con il sindaco Veltroni andarono in Rwanda e che sono attivi in programmi di sostegno a distanza a bambini rwandesi. A conclusione e’ prevista una cena per la raccolta di fondi a favore di Bene-Rwanda Onlus. Il genocidio dei Tutsi, ricorda l’associazione Bene Rwanda, si consumo’ nella primavera estate del 1994, mentre l’attenzione mediatica internazionale era concentrata sui mondiali di calcio negli Stati Uniti. Fu una delle piu’ grandi tragedie della storia moderna: nel giro di tre mesi, tra il 6 aprile e il 19 luglio 1994, un milione di appartenenti all’etnia venne trucidata dagli estremisti Interahamwe della maggioranza Hutu”.

Si parlo’ di ”scontro tribale tra selvaggi”, riferisce l’organizzazione. ”Ma -sottolinea- la realta’ era un’altra, intricata e profonda, e aveva a che vedere principalmente con la complessita’ dell’eredita’ post-coloniale. L’urgenza e l’attualita’ dell’approfondimento di un dibattito sulla ‘cultura del genocidio’ da un punto di vista storico e culturale e’ dimostrata dai crudeli fatti che continuano a insanguinare l’Africa in questo stesso momento”. La Onlus Bene-Rwanda, che in lingua Kinyarwanda significa ”figli del Rwanda”, e’ stata fondata ed e’ diretta da cittadini rwandesi residenti in Italia e ha appunto l’obiettivo di conservare e valorizzare la memoria dei tragici avvenimenti che colpirono il popolo rwandese nel 1994 diffondendo al contempo gli strumenti per riconoscere i segnali premonitori al formarsi di una ”cultura del genocidio”.

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