Famiglia
Roma, sette bimbi rom costretti a prostituirsi dai genitori
I piccoli all'epoca dei fatti avevano tra i 5 ei 10 anni; i genitori, entrambi 45enni, li "vendevano" in cambio di pochi soldi e cocaina.
di Redazione
Una coppia di genitori rom di origine slava, entrambi 45enni costringeva alla postituzione i propri figli minorenni, sette bambimi, tre maschi e quattro femmine, in cambio di pochi soldi e cocaina. Gli episodi sono avvenuti tra il 2000 e il 2005. I bambini all’epoca dei fatti avevano un’eta compresa tra i 5 e i 10 anni. I piccoli venivano sfruttati dai genitori anche per accattonaggio per i quartieri Romani e Tiburtino, Nomentano e Montesacro. La famiglia rom abitava nel campo nomadi, oggi dismesso in via Cortina nella zona di Casal Bruciato. Le indagini, condotte dal Nucleo operativo dei carabinieri diretti dal colonnello Giovanni Arcangioli e coordinate dai pubblici ministeri Maria Monteleone e Adriano Iasillo della Procua di Roma, hanno portato all’emissione di tre ordinanze cautelari in carcere emesse dal gip Sandro Di Lorenzo del Tribunale di Roma. In manette oltre ai genitori nomadi e’ finito un italiano di 53 anni che oltre ad abusare dei piccoli investiva i proventi della prostituzione nell’acquisto di stupefacente per lo piu’ cocaina e hashish.
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