Politica

Ronde: i volontari? E chi lo ha visti?

Interventi fermi al palo

di Redazione

Tanto rumore per nulla. A quasi due mesi dal decreto che disciplina le cosiddette ronde, non sì è intravisto alcun assedio alle prefetture. I numeri della paventata mobilitazione delle casacche gialle sono prossimi allo zero nel Nord-Est, a Milano e a Torino. A sorpresa, dunque, le ronde non sfondano nemmeno in terra del Carroccio. Le domande per l’iscrizione negli elenchi prefettizi a Treviso, Padova e Rovigo sono a quota zero, così come a Verona, città apripista dei «volontari della sicurezza». C’è da dire che il Viminale permette alle associazioni preesistenti di proseguire l’attività senza obbligo d’iscrizione fino al prossimo febbraio. Ma un indicatore del fenomeno arriva da fonti sindacali della polizia: il volume delle richieste di intervento, dichiarano, è assolutamente nella media. E se anche le chiamate aumentassero «non potremmo farvi fronte, per il semplice motivo che siamo in asfissia di risorse», fanno sapere dal Sap. Nel frattempo le ronde sono finite davanti alla Consulta: per le giunte di Toscana ed Emilia Romagna violerebbero l’art. 117 sulle competenze Stato-Regioni.

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