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«Rossella Urru libera anche grazie al Cisp»

Dopo nove mesi di prigionia, finalmente liberata la cooperante del Cisp, Rossella Urru e i suoi colleghi spagnoli, Ainhoa Fernandez de Rincon e Enric Gonyalons. Si attende, ad ore, il rientro a casa. La soddisfazione di Marco Bertotto

di Redazione

E’ solo questione di ore e Rossella Urru, finalmente tornerà in Italia. Ad accoglierla all’aeroporto militare di Ciampino ci sarà anche la sua famiglia. “Sono emozionatissima e non vedo l’ora di riabbracciarla”, ha dichiarato la madre poco dopo avere avuto conferma della notizia dalla Farnesina.


Da  270 giorni della Urru e dei suoi due colleghi spagnoli, Ainhoa Fernandez de Rincon e Enric Gonyalons, anch’essi liberati ieri, si trovavano nelle mani di un gruppo di estremisti islamici affiliati ad Al Qaeda.
Non si hanno avute notizie ufficiali di nessuno dei cooperanti dal giorno del loro rapimento il 23 ottobre scorso, nel campo profughi Saharawi di Rabuni, nel sud ovest dell’Algeria.  E’ qui che lavora Rossella Urru, 30 anni, compiuti proprio durante la prigionia. La Urru, originaria di Samugheo, un paese nella provincia di Oristano, in Sardegna, si era dedicata alle missioni umanitarie dopo la laurea in cooperazione internazionale all’Università di Bologna, lavorando per il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (Cisp).  Da due anni coordina un progetto finanziato dall’Unione Europea, occupandosi dei rifornimenti alimentari, nel campo di Rabuni,  con particolare riguardo alle necessità di donne e bambini.


Un falsa notizia relativa alla sua liberazione era stata data da Al Jazeera, lo scorso  marzo e ripresa velocemente da molti giornali italiani. Questo ha contribuito all’estrema cautela di mercoledì pomeriggio, quando, per primo Il Foglio, aveva dato la notizia della liberazione. La conferma della Farnesina è arrivata poco dopo le 19. “E’ finito un incubo. Il primo pensiero è rivolto a Rossella Urru e ai suoi familiari, che ora possono finalmente uscirne.” Ha commentato il ministro per la Cooperazione Internazionale Andrea Riccardi. “ Rossella è una cooperante, una donna coraggiosa, che crede nel valore della solidarietà e della promozione del dialogo tra i popoli. È figlia dell'Italia migliore, quella che guarda al futuro, quella di cui possiamo tutti essere fieri.”


Una notizia, quella di liberazione della Urru che accolta con grande sollievo anche da parte di tutto il mondo della cooperazione. “Siamo davvero felici che, dopo così tanti mesi si sia riusciti a risolvere una situazione complicatissima e che Rossella possa finalmente tornare a casa. Siamo vicini al Cisp che, sappiamo, in questi mesi si è speso moltissimo per Rossella” ha dichiarato Marco Bertotto, direttore del coordinamento Agire, che raccoglie undici ONG, tra cui proprio il Cisp.


Rossella Urru e i colleghi spagnoli, sono stati rilasciati a Timbuctù e presi in consegna da dei mediatori, che avrebbero svolto un ruolo chiave, almeno secondo l’attivista mauritano Najib Tawal Ould che avrebbe dato notizia del rilascio di uno dei detenuti salafiti, la cui scarcerazione era stata richiesta da parte dei sequestratori in cambio del rilascio della Urru.


I cooperanti dovrebbero arrivare, proprio queste ore in Burkina Faso, da cui saliranno su due diversi aerei con destinazione l’europa, per tornare, finalmente, a casa.

 

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