Mondo

Rsf, “Iraq: posto più pericoloso al mondo per giornalisti”

Mai dal Vietnam si erano registrati così tanti morti tra i professionisti dell'informazione

di Redazione

“L’Iraq e’ il posto piu’ pericoloso del mondo per i giornalisti: dall’inizio della guerra nel marzo del 2003 sono stati uccisi 59 reporter ed assistenti ed altri 29 sono stati rapiti”. Lo riporta in un suo rapporto Reporter senza frontiere, che sottolinea come la guerra in Iraq sia la piu’ sanguinosa per la stampa dai tempi della guerra in Vietnam, durante la quale 63 giornalisti rimasero uccisi ma in un periodo di 20 anni. Nella guerra nell’ex Jugoslavia, tra il 1991 ed il 1995, 49 reporter rimasero uccisi. Nel rapporto vengono ricordati i giornalisti rimasti vittime della violenza e le circostanze in cui sono stati uccisi o rapiti. Per quanto riguarda le nazionalita’, il 66 per cento dei giornalisti colpiti erano iracheni, il 13 europei, l’11 di altre nazioni arabe, il 5 americani, il tre giapponesi ed il 2 australiani.

Per quanto riguarda i rapimenti, dei 29 sequestrati, 23 uomini e sei donne, quattro sono stati uccisi, tra i quali l’italiano Enzo Baldoni ucciso il 26 agosto scorso. Altri 20 sono stati liberati, ed in questa lista viene ricordata Giuliana Sgrena liberata il 4 marzo scorso. Mentre cinque si trovano ancora in mano dei rapitori: la francese Florence Aubenas, rapita il 5 gennaio insieme all’iracheno Hussein Hannon al Saadi, ed i tre giornalisti rumeni, due uomini ed una donna, sequestrati il 28 marzo scorso.

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