Mondo
Russia, Ong nel mirino di Putin
Perquisizione nella sede di Amnesty International e di altre ong: "Vogliono screditarci agli occhi dell'opinione pubblica"
di Redazione

L'ufficio di Amnesty International a Mosca è stato perquisito da magistrati e ispettori del fisco, nell'ambito di una serie di controlli effettuati nelle sedi delle Organizzazioni non governative (Ong) russe nelle ultime settimane. La versione ufficiale dell'ispezione odierna sarebbe quella di controllare il rispetto della legge russa sulle Ong.
"Si tratta di controlli inspiegabili", ha riferito a Interfax il direttore di Amnesty in Russia, Serghei Nlkitin, secondo il quale gli agenti – su ordine della procura e dell'agenzia delle entrate – hanno chiesto di fornire "alcuni documenti". Lo stesso copione si è ripetuto anche nella sede dell'organizzazione "Per i diritti umani", come ha riferito uno dei suoi rappresentati, Alexandra Bukvareva. In entrambi i casi, gli agenti erano accompagnati da una troupe televisiva di uno dei canali federali. Con ogni probabilita' la tv filo-Cremlino, Ntv.
Amnesty International, insieme ad altre Ong, ha ripetutamente condannato la nuova legislazione che impone crescenti restrizioni alle loro attività. L'organizzazione per i diritti umani teme che la nuova legge sulle Ong sarà usata per perseguitare e cercare di chiudere le sedi di associazioni che criticano il governo e ne denunciano l'operato.
Secondo Amnesty International, inoltre, quest'ondata di ispezioni viene portata avanti col deliberato intento di stigmatizzare le Ong e di screditarle nei confronti dell'opinione pubblica.
Amnesty International ritiene che tutte le sue attività rispettino le leggi russe in materia e ha espresso rammarico per il fatto che il suo tempo, e quello delle persone coinvolte nell'ispezione, non sia usato in modo più utile.
Giovedì e venerdì' scorso è stata perquisita la sede della celebre organizzazione Memorial. Allora il suo presidente, Arsenij Roginskij, aveva parlato di "pressione dello Stato sulla societa' civile".
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