Salute

Safina

Contro l’Aids cantò vittoria per prima.

di Antonietta Nembri

Nome: Safina, 28 anni
Paese: Zimbabwe
Segni particolari:
sieropositiva e madre
di un bambino sano

Ci sono donne per le quali è tutto più difficile. E che al contempo sanno dimostrare un coraggio da leoni. Sono quelle come Safina, una giovane madre dello Zimbabwe, la prima ad aver aderito al progetto del Cesvi Fermiamo l?Aids sul nascere.
Aderirvi voleva però anche dichiarare la propria sieropositività, e non sarebbe stato facile. Ma lei la prima battaglia l?ha vinta: ha dato alla luce un bambino, Takunda (il nome significa “abbiamo vinto”), che ai primi di maggio compirà tre anni. È sano, fuori pericolo, ma su di lui, come del resto sugli oltre mille neonati del progetto, incombe un altro pericolo: quello di rimanere soli.
È la nuova sfida che il Cesvi ha deciso di affrontare. Sono ormai centinaia le mamme che rischiano di ammalarsi, poiché la loro sieropositività può trasformarsi in Aids conclamato. Tutte dovrebbero seguire la terapia antiretrovirale. Al momento sono un centinaio le mamme selezionate per iniziare la terapia: Safina è già in cura, ma altre 99 attendono il sostegno a distanza dall?Italia. Con 1 euro al giorno si garantisce la cura, 365 euro all?anno per dare a Safina e alle altre la speranza di vedere crescere i propri figli.

Info:
Cesvi

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