Salute
SALUTE. Dieta mediterranea contro il Parkinson
L'annuncio da parte dell'Istituto nazionale per gli alimenti e la nutrizione (Inran) al convegno della onlus Azione Parkinson di roma
di Redazione
La dieta mediterranea serve anche a quello: ritardare l’insorgenza del Parkinson nelle persone predisposte alla malattia. L’annuncio dell’ennesima proprietà benefica di verdure, ortaggi, cereali e legumi a tavola arriva da Roma, dove è in corso il convegno “Le 24 ore del paziente parkinsoniano tra difficoltà e compenso funzionale” organizzato da Azione Parkinson Onlus.
Per contrastare e proteggersi da una patologia che conta ben 280 mila malati solo in Italia, uno su 4 under 50 occorre mangiare bene e mediterraneo. Lo dice Carlo Cannella, docente di Scienza dell’alimentazione all’universita’ Sapienza di Roma e presidente dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran). E a prova dei benefici, a livello neurologico, della più tradizionale delle diete, è “il fatto in che alcune Regione della Penisola dove si è più fedeli a questa dieta l’incidenza della malattia è minore”, spiega Cannella. Mentre i menu occidentali, dove trionfano proteine e grassi, ritardano l’insorgenza della malattia. A chi e’ invece già costretto a fare i conti con il Parkinson, l’ìInran consiglia di non assumere proteine a ridosso dell’orario in cui occorre assumere i farmaci. Questo perchè i medicinale in uso per questa malattia spesso vengono assorbite con le stesse molecole deputate ad assorbire proteine. Ingerirle in contemporanea inevitabilmente rallenta l’assorbimento del medicinale da parte dell’organismo.
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