Formazione

Salva-precari, oggi la firma

Il piano è pronto. Come spiega a Vita.it Marco Paolo Nigi, segretario genarale dello Snals

di Redazione

di Natascia Gargano

 

Il nuovo anno scolastico è appena iniziato ed è già incandescente. Da Nord a Sud il movimento dei senza contratto si sta allargando a macchia d’olio, con provveditorati occupati, incatenamenti e sit-in tutta Italia.
Ma per la scuola che fa i conti con la riforma Gelmini, ci sono novità. Potrebbe arrivare proprio oggi la firma del piano salva-precari. Annunciato dal ministero dell’Istruzione prima della pausa estiva e già bocciato dai colleghi di via XX settembre (il Tesoro non ha inserito l’emendamento al decreto anticrisi), il provvedimento tenta di salvare il salvabile. Qui di seguito, i punti principali:

•    Accordo Stato-Regioni: nuovi posti di lavoro sul territorio, sostenuti da risorse finanziarie regionali. Ad oggi è arrivata la firma della sola Sardegna, mentre Abruzzo, Campania, Sicilia, Puglia e Lombardia hanno dato la loro disponibilità per interventi territoriali a favore dei precari.

•    Convenzione INPS: ammortizzatori sociali come sostegno al reddito per l’80% della retribuzione per una durata di 8 mesi, relativamente ai periodi non lavorati. Condizioni di accesso: 52 settimane lavorative nell’anno in corso più 2 settimane nel biennio precedente.

•    Decreto Rochi: la precedenza per le nomine sulle supplenze e la nomina giuridica per il 100% dei docenti precari e per il 50% del personale Ata precario, che consentirà agli interessati di beneficiare dei 12 punti per l’a.s. 2009-2010. Disposizioni che saranno inserite, come promesso dal ministro Gelmini, all’interno del decreto Ronchi relativo all’ambiente.

Se sui primi due punti ci sarebbe già l’accordo, più incerto è il destino del terzo – fondamentale anch’esso – in quanto legato alle sorti di un decreto legge.
Le rappresentanze dei lavoratori, intanto, invitano il Miur a stringere i tempi per raggiungere un accordo prima dell’inizio della scuola. «È tutto già pronto, manca solo la firma» ha spiegato in un’intervista a Vita Marco Paolo Nigi, segretario generale della Snals – il sindacato autonomo dei lavoratori della scuola – che ha seguito in prima persona tutti gli incontri in viale Trastevere. «Tra la precedenza nelle supplenze, i nuovi posti messi a disposizione dalle Regioni e il sostegno dell’Inps per i periodi non lavorati – ha aggiunto – è un buon accordo».
Di tutt’altro parere Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil: «Il nuovo provvedimento tutela solo una parte ristrettissima dei precari, contribuendo a dividere la categoria e creando una pericolosa guerra tra poveri». Se è vero che le nuove norme sono dirette ai soli docenti iscritti nelle graduatorie permanenti a esaurimento, «i tagli ci sono – ha commentato Nigi – bisogna scegliere».
Non resta che aspettare domani, quando si riunirà il tavolo tecnico che deciderà sul futuro di migliaia di disoccupati. Già annunciato un sit-in di protesta dei Cobas, contari al «catastrofico progetto dei cosiddetti contratti di disponibilità», davanti al ministero dell’Istruzione.

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