Giornata mondiale del donatore
Sangue, l’autosufficienza è una sfida globale
“Insieme salviamo vite” è lo slogan scelto dall’Avis per la giornata dedicata ai donatori, un’occasione per riflettere su uno scenario internazionale ancora molto eterogeneo, in cui il tasso di donazione di sangue è direttamente proporzionale all’indice di benessere. L’Oms sollecita i governi a investire per garantire l’accesso universale a trasfusioni e terapie plasmaderivate sicure

Il 14 giugno è la Giornata mondiale del donatore di sangue. Istituita dall’Organizzazione mondiale della sanità, celebra un gesto di insostituibile solidarietà nella data di nascita del biologo austriaco Karl Landsteiner, co-scopritore dei gruppi sanguigni e del fattore Rh. “Insieme salviamo vite” è lo slogan scelto dall’Avis per l’edizione 2025, l’undicesima da quando è stata istituita la Giornata, che si propone di raggiungere un numero sempre maggiore di persone affinché possano dare il proprio contributo in un percorso in cui tanta strada è stata fatta e tanta resta da compiere.
«Le trasfusioni di sangue e le terapie plasmaderivate sono fondamentali in numerosi contesti clinici», sottolinea l’Oms: «aiutano donne con complicanze da parto, bambini con anemia grave spesso causata da malaria o malnutrizione, pazienti sottoposti a interventi chirurgici complessi e persone affette da malattie croniche come anemia falciforme, talassemia, emofilia o immunodeficienze. Inoltre, in situazioni di emergenza come calamità naturali o conflitti armati, il sangue donato può fare la differenza tra la vita e la morte. Tuttavia, molti Paesi, soprattutto quelli a basso e medio reddito, affrontano ancora gravi carenze nella disponibilità e sicurezza del sangue e l’accesso tempestivo a trasfusioni sicure non è garantito per tutti».

Un forte divario da colmare
Delle 118,5 milioni di donazioni effettuate globalmente ogni anno (dati Oms), il 40% proviene dai Paesi più ricchi, che rappresentano appena il 16% della popolazione mondiale. Le differenze si riflettono anche nell’uso del sangue donato: nelle regioni a basso reddito, fino al 54% delle trasfusioni è destinato a bambini sotto i cinque anni, mentre in quelle più sviluppate la maggior parte dei riceventi ha più di 60 anni.
Il tasso di donazione di sangue è direttamente proporzionale all’indice di benessere: si passa dalle 31,5 donazioni ogni 1.000 abitanti nei Paesi più benestanti a cinque nelle zone più povere al mondo. Inoltre, 79 Stati hanno un modello basato prevalentemente o esclusivamente sulle donazioni gratuite, mentre in 54 nazioni circa la metà della raccolta deriva da donazioni a pagamento o dai parenti dei pazienti (otto Paesi ad alto reddito, 36 in via di sviluppo e 10 a basso reddito).
Anche la produzione di farmaci plasmaderivati evidenzia un forte divario: soltanto 56 Paesi producono questi medicinali con plasma raccolto localmente, mentre oltre 90 dipendono interamente dal mercato internazionale e dalle importazioni. Infine, il volume di plasma raccolto per frazionamento, calcolato su 1.000 abitanti, varia notevolmente: si va da 0,1 a 52,6 litri, con una media globale di 5,2 litri.
Di fronte a questo scenario ancora molto eterogeneo, gli obiettivi da raggiungere, indicati anche dall’Oms, sono chiari: sensibilizzare sulla necessità di sangue e plasma per la cura dei pazienti, incoraggiare la donazione regolare da parte di donatori nuovi o già attivi, promuovere i valori di solidarietà e senso di comunità attraverso la donazione, sollecitare governi e partner internazionali a investire nei programmi nazionali per garantire l’accesso universale a trasfusioni e terapie plasmaderivate sicure.
Un assistente virtuale
A poche settimane dalla Giornata mondiale del donatore, che vede coinvolte tutte le oltre 3300 sedi presenti sul territorio, l’Avis ha presentato l’assistente virtuale comparso sul proprio sito ufficiale. Si tratta di una chat istantanea in grado di fornire in pochi secondi le risposte alle più comuni domande sulla donazione e sui criteri di selezione e sospensione. Basato su protocolli d’intelligenza artificiale, automatizza i processi di ricerca delle informazioni basandosi su una lista di fonti e contenuti accuratamente validati da un’equipe dell’Avis composta da consulenti medico-scientifici ed esperti di comunicazione digitale. Uno strumento innovativo, che rappresenta un passo importante verso una comunicazione più efficiente e accessibile, a beneficio sia dei donatori abituali sia di chi si avvicina per la prima volta al mondo della donazione.
Le immagini sono state fornite da Avis nazionale
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