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SANITÀ. Il rapporto di Cittadinanzattiva

Presentati i dati oggi a Roma

di Redazione

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Una malattia cronica riconosciuta in ritardo è destinata a pesare non solo sulla qualità della vita, ma anche sul portafogli del paziente, con costi che superano i 1.400 euro al mese fra farmaci, ausili e aiuti esterni non rimborsati dalla sanità pubblica. È la fotografia scattata dal VIII Rapporto del Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici (Cnamc) di Cittadinanzattiva, i cui dati sono stati presentati oggi a Roma, in occasione dell’apertura del IV Congresso nazionale di Cittadinanzattiva, dal titolo Trent’anni di diritti a tinte forti: la rivoluzione civica, in programma fino al 6 dicembre. Il Cnamc – informa una nota – è una rete di Cittadinanzattiva a cui aderiscono circa 140 organizzazioni. Dai primi dati del suo rapporto emerge come nel 57% dei casi la patologia venga individuata con ritardo anche dal proprio medico di famiglia. Molto spesso inoltre (43% dei casi) il paziente è obbligato a farsi carico delle spese per farmaci indispensabili e insostituibili per la cura, con un costo medio mensile di circa 420 euro. La burocrazia continua inoltre a rappresentare un ostacolo per la propria cura: oltre il 74% delle associazioni segnala infatti la presenza di procedure che rallentano l’accesso alla terapia. Inoltre, in quasi un caso su due (45%) viene segnalato come il mancato accesso gratuito a protesi e ausili necessari, obblighi i cittadini a farsi carico di una spesa media annuale di circa 916 euro cui si va ad aggiungere, nel 55% dei casi, la necessità di fare ricorso ad aiuti esterni a proprie spese, come la badante, per un costo medio mensile aggiuntivo di circa 986 euro. «Il sottofinanziamento del Fondo sanitario nazionale per i prossimi anni e i progetti del Governo rispetto al Welfare» – ha commentato Maddalena Pelagalli, presidente del Cnamc-Cittadinanzattiva – «potrebbero aggravare una situazione già difficile per i cittadini che soffrono di una patologia cronica».

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