Famiglia
Sanità: Turco, uno studio sui servizi per i pazienti in coma
Questo per mettere meglio a fuoco gli interventi da privilegiare nel settore
di Redazione
Il ministero della Salute, attraverso “commissioni e tavoli di lavoro, sta procedendo alla realizzazione di una fotografia dell’attuale capacita’ di offerta del sistema” alle persone colpite da gravi celebrolesioni, in stato vegetativo o di minima coscienza, e ai loro familiari.
Lo ha scritto il ministro della Salute, Livia Turco, in un messaggio inviato oggi a Roma alla conferenza stampa di presentazione della Giornata nazionale dei risvegli per la ricerca sul coma. La IX edizione della Giornata e’ in calendario domenica 7 ottobre, ed e’ promossa dall’Associazione ‘Gli amici di Luca’ sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica. “Siamo ben consapevoli – si legge nel messaggio della Turco – della complessita’ delle problematiche assistenziali ancora da affrontare”, sia “per cio’ che riguarda i centri per la fase acuta”, sia “per quanto attiene al momento delle dimissioni da queste strutture”. Infatti, “anche per la riabilitazione dobbiamo registrare, accanto alla presenza dei centri di eccellenza, una forte disomogeneita’ territoriale”.
Da qui la necessita’ di realizzare una fotografia dell’attuale capacita’ di offerta del sistema, per individuare gli interventi che sono piu’ necessari. “La nostra attenzione – continua la Turco – va in particolare alla presa in carico di questi pazienti, vista nel suo insieme e in maniera integrata, con particolare attenzione al rientro a casa o all’assistenza all’interno delle strutture residenziali”. Il ministro ha ricordato quanto e’ gia’ stato fatto. “Abbiamo provveduto alla semplificazione delle norme sull’invalidita’ prevedendo, anche per questi pazienti, che non sia necessario ripetere esami e visite di controllo per la conferma dei diritti acquisiti. Stiamo rinnovando il nomenclatore tariffario dei presidi, delle protesi e degli ausili”, conclude la Turco, ringraziando le associazioni che offrono un prezioso contributo alla conoscenza dei problemi “dalla parte dei pazienti e dei familiari”.
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