Famiglia

Save the children: chi aiuta le vittime dei pedofili?

Sono pochissimi i bambini vittime di pedo-pornografia online identificati e assistiti. Sul tema è stato lanciato a Brussels il rapporto Prove evidenti

di Redazione

Mentre il progresso delle nuove tecnologie ha ampliato la possibilità di produzione e diffusione di immagini pedo-pornografiche, non sono stati compiuti sostanziali passi avanti nella identificazione e protezione dei bambini vittime di abusi e protagonisti di tali immagini. Lo sottolinea Save the Children, la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini, nel rapporto Prove evidenti- Bambini dimenticati, presentato oggi al Parlamento Europeo.

Dai dati che emergono dal database dell’Interpol, attivo dal 2001 e contenente attualmente circa 200.000 foto che testimoniano abusi sessuali su oltre 20.000 bambini, meno di 500 di questi bambini sono stati identificati e inclusi in programmi di protezione e recupero mirati.
Ogni immagine di abuso sui minori contiene la prova basilare di un atto criminale che si sta commettendo contro un bambino. Il rapporto Prove evidenti- Bambini dimenticati, evidenzia come ancora poco si stia attualmente facendo al fine di utilizzare tali prove per identificare i bambini sessualmente abusati, al fine di sensibilizzare i suoi rappresentanti e attraverso di essi i loro Paesi, la stampa e l’opinione pubblica sul problema

“La violenza subita da un bambino abusato sessualmente per la produzione di immagini pedo-pornografiche si rinnova ogni volta che la documentazione fotografica i tali abusi entra in circolazione tramite le nuove tecnologie e i vari sistemi di tutela non riescono ad agire in maniera coordinata per identificare e proteggere le vittime” spiega Carlotta Sami, Direttore dei Programmi di Save the Children Italia.”La stragrande maggioranza dei bambini che subiscono abusi sessuali, anche una volta divenuti adulti, mantengono il silenzio sugli abusi di cui sono stati oggetto. Le tecniche coercitive usate dai perpetratori di abusi sessuali su minori e l’incapacità dei sistemi di tutela di proteggere le piccole vittime e incoraggiare la denuncia non fanno che esacerbare la situazione”.

Save the Children, che ha oltre 10 anni di esperienza nel combattere gli abusi sessuali su bambini legati all’utilizzo di Internet in molti paesi europei e il cui know-how rappresenta le fondamenta per il nuovo rapporto, pone l’accento sulle lacune sia politiche che nell’applicazione della legge per ciò che concerne l’identificazione dei bambini vittime di abusi sessuali.
“Nonostante i considerevoli investimenti finanziari da parte della polizia di tutto il mondo i bambini vittime della produzione di materiale pedo-pornografico continuano a rimanere invisibili, o sono erroneamente visti come colpevoli.” continua Carlotta Sami. “Save the Children sottolinea la necessità di un sostegno politico concertato ed adeguato, per riuscire a dare un’unitarietà d’indirizzo alle politiche riguardanti i bambini resi vulnerabili dall’utilizzo distorto delle nuove tecnologie”.

Save the Children raccomanda alle autorità nazionali, Europee ed internazionali di:
– Garantire che l’identificazione delle vittime sia una priorità investita di un preciso impegno politico
– Garantire l’effettivo coordinamento delle politiche internazionali e nazionali di identificazione delle vittime attraverso una più efficace cooperazione tra organi competenti
– Stanziare risorse finanziarie e umane per l’identificazione delle vittime
– Garantire chiarezza nell’assegnazione e svolgimento delle indagini, in particolare per quanto riguarda mandati, strutture e competenze
– Garantire un alto livello di attenzione verso la tutela dei minori e migliorare i servizi di assistenza ai bambini
– Formare gli operatori che lavorano nell’ambito della tutela dei minori sull’identificazione delle vittime e sulle conseguenze dell’essere oggetto di abusi sessuali finalizzati alla produzione di immagini pedo-pornografiche
– Aggiornare le statistiche e garantire che vengano svolte ricerche accademiche sull’entità del fenomeno degli abusi sessuali su minori finalizzati alla diffusione di immagini in Internet

Save the Children Italia dal 2002 è fortemente impegnata attraverso la Hotline Stop-it attiva 24 su 24 nella prevenzione e nel contrasto dello sfruttamento sessuale a danno dei minori su Internet e tramite Internet. In particolare, attraverso il sito www.stop-it.org è possibile inviare in forma anonima segnalazioni di materiale pedo-pornografico casualmente incontrato in rete. Save the Children provvede ad inoltrare tali segnalazioni alle autorità competenti.
Numerose inoltre sono le forme di collaborazione diretta ed indiretta con le Forze dell’Ordine e altri attori del settore istituzionale, privato ed associativo, attività di networking e advocacy sia a livello nazionale che internazionale, nonché attività di informazione e sensibilizzazione condotte in tutta Italia.

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