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Save the Children: «un milone di bambini attende una risposta»

La ong avverte il G20 di Roma che dall'esito di questo incontro dipenderà la sorte dei bambini

di Redazione

“In meno di due settimane il numero di bambini malnutriti nei 14 centri allestiti dall’organizzazione nei campi del Puntland, nel nord della Somalia, e’ raddoppiato da 3.500 a 6 mila. Sono raddoppiati da 300 a 600 anche quelli gia’ in condizioni gravissime accolti nelle cliniche mediche e la tendenza pone a rischio di morte nelle prossime settimane quelli che non possono essere soccorsi”. E’ l’allarme lanciato da Save the children al vertice G20 di Roma sulla crisi nel Corno d’Africa, che denuncia come la vita di un milione di bambini sia legata all’esito del summit. Save the Children e altre organizzazioni umanitarie hanno lanciato una vasta operazione di intervento per aiutare i 10 milioni di persone nell’area colpite da quella che l’Onu definisce come la piu’ grave siccita’ degli ultimi 60 anni.

“Nonostante questo, se i leader mondiali presenti oggi al summit sull’emergenza non riescono ad evitare il mancato stanziamento di un miliardo di dollari di aiuti per la crisi dell’Africa orientale – si legge in una nota – un milione di bambini potrebbero morire nella sola Somalia”. Il summit per l’emergenza, convocato su richiesta della Presidenza francese, si pone l’obiettivo di mobilitare gli aiuti internazionali per salvare la vita delle popolazioni colpite in Kenya, Etiopia e Somalia. “Pero’ – prosegue – nonostante abbia organizzato il vertice, il governo francese ha donato solo 2,6 milioni di dollari, ben lontani dagli 85 donati recentemente dal governo UK, e l’Italia, che ospita l’incontro a Roma ed e’ la quarta economia europea, ha contribuito con soli 900.000 dollari”.

“I bambini in Africa orientale stanno morendo ogni giorno, il mondo non puo’ stare a guardare – dichiara Sonia Zambakides, responsabile del programma di emergenza di Save the children in Somalia – e solo con aiuti sufficienti e una chiara volonta’ politica possiamo risolvere questa crisi. Il vertice di oggi non si puo’ fermare alle parole, ci vuole un’azione concertata dei leader che devono stanziare i fondi necessari per salvare la vita dei bambini”. “Fuori dai campi nel Puntland non c’e’ acqua ne cibo e gli animali sono gia’ morti – continua – e dobbiamo moltiplicare gli interventi all’esterno con team che raggiungano bambini e famiglie nelle zone remote e rurali, ma ci servono i fondi per poter partire subito e non limitare i soccorsi all’interno dei campi”. I centri di nutrizione di Save the Children nella regione si sono affollati nei giorni scorsi di migliaia di bambini e famiglie fuggite dal centro-sud della Somalia alla ricerca di cibo e acqua.

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