Welfare
Saviano: «Ingenuo pensare che a mafia sia solo italiana».
Lo scrittore in un'intervista a Repubblica dopo la strage di Duisburg: «Da almeno vent'anni i poteri criminali calabresi e campani investono in Germania».
di Redazione
E’ un «risveglio» duro ma anche ingenuo quello della germania, dopo la strage di Duisburg, secondo lo scritore Roberto saviano. In un’intervista a La Repubblica spiega perchè nessun paese europeo può essere immune da tale fenomeno. «La Germania e’ uscita da un silenzio ingenuo, se non colpevole. Perche’ da almeno vent’anni i poteri criminali calabresi e campani investono in Germania. L’edilizia all’est e’ controllata dalla ‘ndrangheta e dalla camorra, centinaia di aziende subappaltatrici hanno legami con i clan. Non solo in Germania Est. Pietro L., di un paese vicino a Napoli, e’ un boss che vive in Germania. E anche Giuseppe R., e’ un boss che vive in Germania. E’ ritenuto il mediatore del clan dei Casalesi, che fanno affari soprattutto nei trasporti».
«Dopo la tragedia di Duisburg la Germania deve comprendere che si tratta di un problema tedesco ed europeo – ha dichiarato Saviano – E’ necessario interrompere le relazioni tra l’imprenditoria criminale italiana e gli imprenditori tedeschi. Ma esiste anche il senso inverso. Le organizzazioni mafiose si sono globalizzate e internazionalizzate. Oggi il clan dei Casalesi ha anche appartenenti ucraini o tunisini. E’ tutta l’area intorno a Castel Volturno e’ stata lasciata alla mafia nigeriana. A New York la mafia italo-americana ha appaltato una zona a famiglie del Kosovo. Le relazioni sono internazionali, ed e’ un errore affrontarle ancora con criteri medioevali o folcloristici». «In questi giorni – continua lo scrittore – sembra che i tedeschi credano che il loro paese sia sommerso da finanziamenti criminali dall’estero. Invece i capitali che provengono dall’Italia fecondano quelli tedeschi e li fanno fruttare. E’ sbagliato ritenere che l’economia della mafia sia arretrata. Le organizzazioni mafiose sono un moltiplicatore economico. Ma sono un moltiplicatore che non produce ricchezza sociale, niente scuole o strade, ma crea incredibili profitti privati. E’ sbagliato ritenerlo solo un problema italiano”.
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