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Sviluppo Un bando europeo da 10 milioni di euro

di Redazione

L’Europa lancia una proposta a società civile e autorità
locali del Sud del mondo: Proporre progetti che valorizzino il know how degli immigrati M igrazioni e sviluppo. Chi si prendesse la briga di guardare oltre l’emergenza clandestini, capirà che i migranti sono probabilmente la risorsa umana più preziosa su cui contare per combattere la povertà nel mondo. Due dati su tutti: secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, nel mondo ci sono oltre 200 milioni di migranti e, dai dati raccolti dalla Banca Mondiale, le ricchezze da loro generate in termini di rimesse ammontavano nel 2007 a circa 314 miliardi di euro, di cui 240 hanno preso la direzione dei Paesi in via di sviluppo. Sono dati impressionanti su cui da tempo le Nazioni Unite prestano grandissima attenzione, in particolar modo dal 2006 quando gli alti rappresentanti dei Paesi membri dell’Assemblea generale Onu si riunirono per analizzare uno degli aspetti più positivi dei fenomeni migratori, e cioè il loro rapporto con lo sviluppo. Nonostante una presidenza di turno francese molti incentrata sulle politiche di rimpatrio, la Ue dà qualche segno di risveglio. Con il sostegno della Commissione europea, il Programma Onu per la popolazione (Undp), assieme ad altre quattro agenzie delle Nazioni Unite (Iom, Iol, Unhcr e Unfpa), ha messo in piedi un’iniziativa congiunta con l’obiettivo di consentire alla società civile (ong, organizzazioni non profit, rappresentanti delle diaspore etc.) e alle autorità locali del Nord e del Sud del mondo di diventare più attive e più efficienti nel rapporto migrazioni e sviluppo.
Nel quadro di questa iniziativa, Undp ha organizzato tra l’1 e il 4 dicembre scorso a Bruxelles une Fiera della conoscenza cui hanno partecipato oltre 250 rappresentanti giunti dall’Europa e da vari Paesi del Sud del mondo per uno scambio di informazioni e conoscenze. La Fiera è stata l’occasione per lanciare un bando destinato a sostenere i progetti in grado di creare un legame positivo tra il fenomeno migratorio e lo sviluppo.
Tra le tematiche selezionate, spuntano le rimesse, ancora oggi confrontate a una molteplicità di ostacoli che ne limitano l’impatto sul piano dello sviluppo umano e sociale. Spiega Cécile Riallant , specialista in migrazioni e consulente dell’iniziativa congiunta: «Ai costi elevati di transazione si sovrappone una mancanza di informazione tra molti immigrati, in particolar modo tra le donne, sulle modalità migliori per trasferire i propri fondi. Nei Paesi in via di sviluppo, poi, l’assenza di una rete bancaria capillare in ambito rurale limita notevolmente l’accesso alle rimesse. La necessità di incoraggiare gli investimenti collettivi delle rimesse per un impatto più strutturale sullo sviluppo è un altro obiettivo su cui puntiamo».
Con un budget pari a 10 milioni di euro, il bando è rivolto agli attori della società civile (tra cui ong) e alle autorità locali dell’Unione Europea e dei 16 Paesi del Sud del mondo scelti dall’iniziativa congiunta (sono Georgia, Moldavia, Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto, Senegal, Capo Verde, Ghana, Nigeria, Mali, Etiopia, Sri Lanka, Filippine, Jamaica ed Ecuador). Il bando sosterrà progetti dedicati a una di queste quattro aree tematiche: rimesse, comunità migranti, capacità dei migranti e diritti. La scadenza del bando è il 13 marzo 2009.

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