Welfare

Sempre più pilloleE sempre più allergie

gli italiani e i farmaci

di Redazione

Non sempre i farmaci fanno bene. Anzi. La schiera di nostri connazionali allergica ai medicinali si fa, negli anni, sempre più numerosa. Colpa dell’aumento del consumo di pillole e pasticche, dicono gli esperti. Tesi confermata dai fatti: negli ultimi tempi si è calcolata una percentuale variabile dall’1 al 10% di popolazione che ha avuto una o più reazioni da ipersensibilità ai farmaci. I ricoveri ospedalieri causati da reazioni o allergie alle medicine hanno toccato punte che vanno dal 3 all’8% del totale. Un fenomeno, avvertono gli specialisti, cui prestare particolare attenzione soprattutto quando si tratta di fare i conti con eventi avversi che riguardano i bambini.
Secondo i dati pubblicati dall’Osmed, l’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali, dal 2000 al 2006 si è registrata un’impennata nel consumo di farmaci: le dosi sono salite ben del 48%, sia per l’invecchiamento della popolazione sia per le sempre più mirate strategie di vendita delle aziende. E si calcola che ad ogni punto percentuale in più di popolazione over 65, si avrà un +7% di consumo di farmaci. Un trend confermato anche dall’ultimo Rapporto dell’Osmed (relativo al periodo gennaio-settembre 2007) che segnala un aumento delle dosi prescritte ai pazienti: circa 880 ogni mille abitanti, con un incremento del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2006. Insomma, gli italiani risultano grandi consumatori di medicinali e più ne cresce l’utilizzo più aumentano le reazioni da ipersensibilità. «Proprio l’uso crescente e spesso indiscriminato», sostiene Giampiero Patriarca, direttore del servizio di Allergologia del Policlinico Gemelli di Roma, «è alla base dell’incremento continuo di reazioni da ipersensibilità, alcune mediate da meccanismi immunologici, che danno luogo ad allergie, e altre da meccanismi extraimmunologici, che sono responsabili di intolleranza».
Attenzione, quindi, a distinguere tra una reazione allergica, un effetto collaterale o una reazione avversa al farmaco. Per evitare o prevenire eventuali problemi dovuti all’assunzione, gli esperti consigliano di iniziare sempre con una somministrazione minima per accertarsi che non causi nessun effetto indesiderato.
Ma quali sono i medicinali che causano maggiormente le allergie? In pole position ci sono gli antibiotici, poi i cosiddetti Fans: i tanto diffusi antinfiammatori non steroidei possono provocare allergie alla pelle, mentre altri possono essere responsabili di crisi asmatiche e la penicillina può anche portare a una vera e propria crisi anafilattica. Che fare allora? «Per comprendere se la sintomatologia sia conseguenza di un’allergia o di un’intolleranza è necessario un test allergologico presso un centro specializzato», spiega il farmacologo Silvio Garattini. «I sintomi possono apparire immediatamente, entro 72 ore dall’assunzione del farmaco, ma anche dopo tre giorni, e cambiano a seconda del meccanismo responsabile del disturbo».
Se durante l’infanzia sono soprattutto i maschi a soffrire di questi disturbi, il trend si inverte man mano che cresce l’età. Tra i 40 e i 60 anni sono le donne a manifestare più reazioni di ipersensibilità ai farmaci. «Comunque», conclude Garattini, «generalizzare è impossibile, così come sarebbe improponibile effettuare test preventivi su tutta la popolazione, ma se si sono avuti disturbi in passato è sempre bene segnalarlo al proprio medico».

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