Inizia così l’articolata relazione di Licio Palazzini, presidente nazionale uscente di ArciServizioCivile.
Il taglio del 42% dei fondi per SCN, rientra nei tagli alla spesa pubblica statale, secondo la linea politica – non accantonata neppure nella’attuale crisi – che punta alla riduzione della responsabilità pubblica a vantaggio dei privati, trasformando il patto di cittadinanza fra cittadini e istituzioni pubbliche indicato dalla Costituzione in un rapporto fra beneficiari e beneficiati.
E, ancora, se il SCN può contribuire a reindirizzare la società italiana ed a migliorarne l’identità.
1. divisione fra finalità e settori di loro attuazione;
2. formalizzazione dello status non lavorativo del giovane in SCN;
3. SCN come diritto/opportunità;
4. dimensioni e finanziamento del contingente;
5. interventi per favorire la partecipazione giovanile e scoraggiare gli abbandoni.
Per fare ciò dovremo impegnarci tra l’altro per:
1 – avere nel 2009 fondi statali adeguati;
2 – operare per far trovare fra Stato e Regioni un accordo sulla natura e gli obiettivi del SCN;
3 – innalzare la qualità delle organizzazioni di accoglienza;
4 – far includere il SCN nelle più generali politiche giovanili;
5 – far inserire nella legislazione nazionale programmi pilota per una più larga inclusione dei cittadini italiani oggi esclusi o solo teorici; degli immigrati residenti; dei cittadini di altri Paesi, collegando il SCN anche alla costruzione della cittadinanza europea.
Il testo della relazione di Palazzini e altri documneti dell’Assemblea nel sito www.arciserviziocivile.it
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