Welfare
Sgomberato il campo di via Rubattino
Ecco la testimonianza dei volontari di Naga presenti ai fatti
di Redazione
È stato sgomberato il campo rom di via Rubattino, a Milano, nell’area ex Enel alla periferia est della città. Al campo, abitato da circa 200 nomadi rom, principalmente romeni, sono intervenuti fin dal primo mattino polizia, carabinieri e polizia locale. È un campo particolare per l’esperienza di integrazione di 40 bambini nelle scuole del quartiere. Nel settembre scorso Amnesty International si era schierata pubblicamente contro un eventuale sgombero con la forza pubblica in via Rubattino e aveva sollecitato i propri sostenitori a sottoscrivere un appello al prefetto di Milano.
Durante lo sgombero erano presenti dei volontari del servizio di Medicina di Strada del Naga un’associazione di volontariato milanese che promuove e tutela i diritti di tutti i cittadini stranieri e nomadi.
Ecco la loro testimonianza:
Lo sgombero minacciato da agosto oggi è arrivato. Già dalle 6-6.15 eravamo in parecchi ad aspettare le camionette: avvocati, associazioni, due consiglieri comunali, genitori dei compagni di scuola dei bambini. Alle 7.30 circa, quando si sperava che ormai fosse ora tarda per uno sgombero sono arrivati i vigili e il solito codazzo di corpi armati. Senza alcuna notifica scritti. Dopo una resistenza simbolica di pochi minuti, i cancelli sono stati aperti spontaneamente. Difficile dire quanti fossero gli abitanti ancora presenti al campo, ma comunque quasi tutti quelli che avevamo stimato ultimamente, tra i 200 ed i 300. Le solite proposte da parte dei servizi sociali: alloggio in comunità d’accoglienza per un tempo non definito, e solo per madri con figli di età inferiore ai sei anni, o donne almeno al 7° mese di gravidanza. I bambini al di sopra dei 6 anni sarebbero stati divisi dalle madri, gli uomini segnalati al centro aiuto della stazione centrale. Quando si è capito che le comunità erano in un luogo indefinito nella provincia di Milano, quasi tutte le madri e mogli si sono tirate indietro non volendo ovviamente separarsi dai loro compagni e padri dei loro figli. Chi lo farebbe? Alle 15 circa 80-100 persone erano in uno spiazzo di fronte all’ingresso del campo altre sparpagliate nei dintorni. Un uomo ci ha riferito che, coi suoi familiari, 2 furgoni per 12 persone sarebbe tornato in Romania per qualche giorno a lasciare i bambini là; 20 persone avrebbero fatto lo stesso viaggio negli ultimi giorni e 4 furgoni sarebbero in arrivo domani dalla Romania con lo stesso scopo. Triste grigia schifosa giornata bigia e piovigginosa, l’Assessore Moioli celebrava a Palazzo Marino il 50° anniversario della Dichiarazione dei diritti del fanciullo, ma evidentemente non tutti i fanciulli sono uguali. Grottesco.
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