Non profit
Sì al velo islamico
Giudici e funzionari di tribunale potranno portarlo durante le udienze
di Redazione
Mentre il velo islamico in pubblici uffici suscita roventi polemiche in vari Paesi Europei, la Norvegia apre all’hijab (il fazzoletto che copre solo i capelli) nei tribunali. La direzione dell’amministrazione delle corti nazionali norvegese ha infatti stabilito che i giudici norvegesi e altri funzionari di tribunale saranno autorizzati a portare il velo durante le udienze. La decisione si inquadra nel più ampio contesto del rispetto delle usanze delle minoranze, così quella sami (i lapponi) potranno usare il proprio costume tradizionale.
C’è però una limitazione. Se una delle parti coinvolte non gradisce che ci siano giudici o altri funzionari di tribunale in costume tradizionale o velato, avrà la possibilità di ricusarlo. La decisione odierna è comunque un ribaltamento della posizione inizialmente assunta dalla direzione dell’amministrazione delle corti nazionali, che in un primo tempo voleva vietare qualsiasi indumento con connotazione religiose. Dopo aver ascoltato le opinioni di varie agenzie, tuttavia, i membri della direzione hanno cambiato idea.
Restano comunque le linee guida, che stabiliscano che «un giudice deve agire in modo che non vi sia ragione di mettere in discussione l’imparzialità del giudice». Nella polizia nazionale norvegese le cose sono andate diversamente. Il ministero della Giustizia ha rinunciato all’idea di consentire alle donne poliziotto di portare l’hijab come parte dell’uniforme dopo che la Federazione della polizia norvegese si era detta contraria a qualsiasi forma di copricapo con connotazione religiosa, in quanto la polizia,ha sottolineato, deve apparire neutrale.
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