Un “Piccolo decalogo per il secondo welfare”: lo ha presentato Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà, al recente Meeting di Rimini. Nel Decalogo la terza voce è emblematica di come si possa intervenire sul welfare migliorando le prestazioni e tenendo sotto controllo la spesa. Il Decalogo nella versione integrale è sul sito www.vita.it
Con i costi di un giorno di ricovero si potrebbero finanziare almeno 15 giorni di assistenza domiciliare. Spostare l’1% delle risorse dalla sanità al sociale permetterebbe di garantire i servizi territoriali, rispondendo alle esigenze di welfare leggero attualmente disattese, una risposta più efficace ai bisogni dei cittadini. Ricoveri e “codici bianchi” al pronto soccorso possono essere immediatamente ridotti attraverso adeguati supporti territoriali. Sono necessarie azioni volte alla prevenzione per diminuire i numero dei ricoveri, e di quelli impropri, in particolare. Inoltre, bisogna intervenire sulla forte variabilità in termini di qualità ed efficienza della spesa pubblica. Per spendere meglio e riqualificare la spesa pubblica è determinante il coinvolgimento della cooperazione sociale, che ha dimostrato affidabilità in termini di efficacia nelle risposte ai bisogni ed efficienza gestionale, puntando sull’innovazione sociale.
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