Non profit
Siate seduttivi. Un identikit del nuovo manager sociale
Capacità di trasmettere la motivazione a tutti quelli con cui si lavora. Ma anche attenzione a interpretare la domanda.
Quali sono le sfide che una buona preparazione universitaria deve aiutare ad affrontare? Ecco le categorie che diventeranno decisive nel prossimo futuro.
Cultura di economicità da aggiungere a quella economica: ove bisogna conciliare a medio/lungo periodo i costi/ricavi con i costi/benefici. Essa dovrà basarsi non solo sui risultati economici, ma anche sull?analisi costi/ benefici dei risultati ottenuti. Nel mercato del management è difficile trovare figure che accomunano le due ?anime?: infatti, o si è manager indirizzati e orientati solo alla redditività oppure si è manager di grande talento solidale, ma poco ancorati alle condizioni di gestione per far ?perdurare nel tempo? l?istituzione. In quest?ultimo caso, spesso, è sufficiente l?accumularsi di difficoltà al di sopra della normale ?routine? per non avere la forza e le capacità tecniche per reagire «rimettendo in rotta la nave». è peraltro chiaro che essere manager d?azienda rivolti solo a ricavi-costi rischia di far perdere di vista gli obiettivi e i fini statutari dell?azienda solidale e non profit.
Propensione al coinvolgimento alternato e progressivo, ove si distinguono i momenti a valenza e condivisione fortemente emotiva, con motivazione correlata all?appartenenza e alla condivisione dei valori di fondo dai momenti di razionalità gestionale, presupposto per il progredire dell?impresa sociale.
Crescita della capacità di ?seduzione? intesa come abilità a trasmettere agli altri le motivazioni a collaborare, ad aiutare, a condividere le azioni di sostegno collocando operazioni semplici di gestione nella loro dimensione di utilità e importanza per l?azienda non profit. Questa capacità si evolve in una attenta gestione del personale (dipendente e volontario).
Senso dell?attivo e del proattivo ove non ci si può limitare a gestire, superare o cogliere i vincoli e le opportunità di contesto, ma è utile avere una visione di anticipazione delle possibili opportunità.
Gestione della contabilità improntata sull?equilibrio fra costi razionalizzati e benefici ottenuti. Né troppo ancorati all?atto amministrativo, né troppo avventuristi e fiduciosi nel ?buonismo? e altruismo del contesto.
Simmetria con la domanda e rapporto costante con il mercato dei servizi offerti o delle ?giuste cause? da promuovere.
Flessibilità nel mutare i segmenti di assorbimento dei servizi offerti (dal settore pubblico come committente a quello privato e viceversa). è ovviamente correlato anche alla conoscenza dell?assetto normativo vigente.
Orientamento alla qualità dell?impresa solidale nell?integrazione della qualità etica, istituzionale, di produzione/erogazione e negoziazione.
Gestione finanziaria sia in termini di nuove modalità di forme di finanziamento per l?impresa solidale sia in termini di impieghi coerenti con i fini e efficaci nei risultati. è importante mantenere un buon livello di continuità finanziaria.
Sensibilità all?innovazione da coniugare con la storia dell?azienda non profit.
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