Leggi
Sicurezza sociale senza frontiere
Verso una sicurezza sociale più semplice e senza frontiere.
di Redazione
Verso una sicurezza sociale più semplice e senza frontiere.
Arriva una proposta destinata a rendere la vita più facile per gli europei che si spostano e lavorano nei Paesi dell?Unione. Fin dal ?92 i capi di Stato e di governo degli Stati dell?Ue avevano ritenuto che le regole di coordinamento della sicurezza sociale andassero semplificate; la Commissione europea ha elaborato delle proposte che ha discusso con i rappresentanti degli Stati membri e con quelli degli utenti del sistema: organismi di sicurezza sociale, lavoratori, dipendenti o meno, pensionati e famiglie in genere. Già nel ?71 era stato adottato un regolamento europeo destinato a garantire i benefici della sicurezza sociale a quanti si stabiliscono per lavorare in un Paese dell?Unione diverso dal loro. La sicurezza è rappresentata ad esempio da prestazioni come l?indennità di disoccupazione o di invalidità. Durante gli anni il regolamento ha subito diverse modifiche: la sua applicazione è stata estesa a nuove categori di persone e a casi che all?inizio non erano stati previsti sulla carta. Risultato la complessità che ha reso difficili sia la comprensione sia l?applicazione del regolamento. Al fine di semplificare e di non lasciare nessun caso nel dubbio, la Commissione ha proposto al Consiglio dei ministri dell?Ue un nuovo regolamente che si applicherebbe sia a coloro che negli Stati membri beneficiano attualmente della sicurezza sociale, sia a quanti in uno Stato Ue vi sono stati iscritti. Il nuovo regolamento coprirebbe tutte le prestazioni mediche – compresi gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali – gli assegni di maternità, di invalidità e di disoccupazione; e inoltre le pensioni di vecchiaia, i prepensionamenti, le pensioni di reversibiiltà e quelle versate in seguito a un decesso. Nel regolamento sarebbero compresi anche tutti gli assegni familiari, esclusa l?assistenza sociale.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.