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Siria, 250 organizzazioni chiedono negoziati di pace

Entro la fine dell'anno saranno 13 milioni le persone colpite. Garantire la pace in Siria oggi, significa garantirla nell’intera regione domani

di Redazione

«Cari Presidente Putin e Presidente Obama, e per conoscenza caro Lakhdar Brahimi, Inviato speciale ONU e Lega araba in Siria»: inizia così la lettera che 250 organizzazioni della società civile araba con cui Oxfam collabora hanno scritto per invocare negoziati di pace e una road map che porti la Siria fuori dalla guerra civile.

«Come organizzazioni della Società civile araba che operano in tutto il Medio Oriente, esprimiamo grande preoccupazione per la situazione siriana che peggiora di giorno in giorno. Chiediamo con urgenza alla comunità internazionale di mettere da parte le differenze e dare inizio a un processo negoziale credibile e inclusivo», dice la lettera.  

Secondo le organizzazioni, la crisi siriana rischia di destabilizzare l’intera regione mediorientale e se il conflitto proseguirà, «entro la fine dell’anno saranno 13 o 14 i milioni di persone colpite», di cui un quarto in Libano, Giordania e in altri paesi, la cui pace è minacciata dalla crisi in Siria. Uno sforzo è necessario perché «adottare misure efficaci e concrete ora per trovare una soluzione politica e fermare lo spargimento di sangue, potrebbe garantire la pace in Siria oggi, e nell’intera regione domani».

Ed ecco l'appello, alla comunità internazionale e in particolare a Stati Uniti e Russia «affinché spingano tutte le parti in conflitto a sedersi a un tavolo di pace giusta e sostenibile.
Il negoziato dovrebbe avere al centro: un immediato cessate il fuoco in tutta la Siria, da parte di Governo e opposizione, con il chiaro obiettivo di prevenire ogni forma di violenza sui civili e  sugli operatori umanitari; consentire ai civili di ricevere la necessaria assistenza umanitaria; abolire ogni divieto di spostamento di uomini e merci. Ciò potrebbe andare a rafforzare il cessate il fuoco che le comunità locali stanno già negoziando. Solo con un immediato cessate il fuoco si possono gettare le basi per la pace, evitando un escalation del conflitto e ulteriori sofferenze per le persone».

Nemmeno il negoziato di pace reale basta: serve un Ginevra 2, una conferenza che sia il «punto di partenza essenziale per arrivare a una soluzione politica. Principale obiettivo deve essere un piano per il futuro della Siria, da adottare come road map». Si chiede «un processo di pace trasparente e inclusivo, che garantisca l’adeguata rappresentanza di uomini e donne di tutte le diverse comunità della Siria, delle voci della società civile. Solo questa può essere la chiave, per arrivare a costruire una pace in cui tutti i siriani possano avere una parte. La comunità internazionale ha la responsabilità di fare tutto il possibile per evitare un escalation del conflitto e di non compiere azioni che possano compromettere la spinta alla pace».

Quando? Immediatamente. «Non c’è più tempo, i siriani soffrono da troppo tempo. Come voci del mondo arabo siamo solidali con i nostri fratelli e sorelle in Siria. Come organizzazioni del mondo arabo, chiediamo alla comunità internazionale, e soprattutto a USA e Russia, di dimostrare la loro forte leadership per portare la pace in Siria e in tutta la nostra regione».

La lettera è stata firmata da:
Arab Network for NGO Development (ANND)  – Regional based in Lebanon – 25 member organisation, of which 9 are Syrian NGOs.
Arab Programme For Human Rights Activists (APHRA) – Regional based in Cairo – 50 member organisations.
Arab Coalition for Darfur (ACD) – Regional based in Cairo -100 member organisation, across 19 Arab countries.
Tadamoun Council – Egyptian CSO, based in Cairo.
Libyan Organisation for Human Rights- Libyan, based in Tripoli.
Shams Centre- OPT, based in Ramallah
Confederation of Civil Society organisations – Sudan
Arab Renaissance for Democracy and Development (ARRD) – Jordan, based in Amman.
Civil rights Observation Centre – Sudan.
Arms Control Campaign – MENA Region – based in Lebanon
Middle East non Violence and Democracy Network (MENAPPAC)  50 members – based in Lebanon- across 17 countries (including Turkey and Iran)
The non-violence network – based in S. Lebanon- (110 member organizations) across 19 Arab countries.
Permanent Peace Movement (PPM)- Lebanon.
Etana Relief organisation- Syrian- based in Lebanon.
The Cairo Institute for Human Rights Studies (CIHRS), based in Cairo.
 

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