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Siria, l’Italia investe sull’aiuto umanitario

L'Italia stanzia 50 milioni di dollari per aiutare i profughi, rispondendo all'appello Onu. Oxfam: buona notizia, ma manca una soluzione politica per la crisi

di Redazione

Un vertice che si chiude con i venti di guerra che spirano impetuosi, il G20 di San Pietroburgo.  Nettamente a favore dell'intervento si sono schierati Stati Uniti, Turchia, Canada, Arabia Saudita e Francia, contrari Russia, Cina, India e Indonesia, Argentina, Brasile e Sudafrica. A metà del guado Gran Bretagna (con il no del parlamento) e Germania.

Dall'Italia arriveranno "50 milioni di dollari per l'impegno umanitario" in Siria. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, nella conferenza stampa a conclusione del G20. "Applicheremo questa decisione e la porteremo in Parlamento", ha spiegato Letta. Una decisione alla luce del "dramma di centinaia di migliaia di rifugiati, con gli sbarchi che conosciamo". Il premier ha sottolineato inoltre che questa decisione è stata presa anche alla luce del fatto che "non parteciperemo ad alcuna iniziativa per la Siria, perché la nostra giurisdizione non ci permette di fare alcun passo al di fuori di un mandato Onu"

"Accogliamo con favore il passo avanti dell’Italia a finanziare l’appello ONU sulla Siria con 50 milioni di dollari. Occorre continuare a lavorare per soluzione politica e non militare alla crisi", commenta Elisa Bacciotti, di Oxfam Italia. “La volontà dell’Italia di impegnarsi con altri paesi G20 per finanziare l’appello delle Nazioni Unite per l’assistenza umanitaria in Siria è apprezzabile e in linea con il ruolo del nostro paese in Mediterraneo e Medio Oriente.  Oxfam chiede che il contributo sia prontamente erogato ed impiegato in modo da raggiungere coloro che ne hanno più bisogno, in modo tempestivo e imparziale".
 
Con più di 2.000.000 di rifugiati e 4.000.000 di sfollati all’interno dei confini, la crisi siriana pone gravi problemi ai paesi vicini, tra i quali il Libano e rischia di diventare una minaccia per la regione.
 
Siamo profondamente delusi che il G20 non sia stato in grado di rilanciare una soluzione politica alla crisi siriana, decidendo di “certificare le proprie divisioni”, aggiunge Bacciotti. Il conflitto ha già causato 100.000 vittime e ogni giorno che passa significa nuovo dolore e sofferenza. Ci auguriamo che l’Italia – e l’Europa – continui ad operare per una soluzione politica del conflitto”, conclude Baciotti.

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