Non profit

SOCIAL CARD. Acli: 200mila aspettano gli arretrati

La proposta di Olivero: «Abolire i criteri dell'età per l'accesso alla carta acquisti»

di Redazione

200mila persone attendono ancora di veder caricata la propria Carta acquisti con i 120 euro dei mesi di ottobre, novembre e dicembre. Tanti – si stima – coloro che hanno chiesto e ottenuto la social card a partire dal 1° gennaio 2009 e ai quali il Governo aveva garantito pubblicamente il riconoscimento degli “arretrati”. «Ma ad oggi» – denunciano le Acli – «nessuno ha ottenuto i 120 euro, e della proroga promessa non v’è traccia».

Il Governo aveva fissato una prima scadenza al 31 dicembre 2008 per concedere, a chi avesse presentato la domanda entro quella data, la ricarica retroattiva dei mesi di ottobre, novembre e dicembre: 40 euro al mese, 120 euro in tutto. Di fronte al ritardo con cui era partita la macchina organizzativa e alla complessità oggettiva delle operazioni, le Acli avevano chiesto di spostare la scadenza al 28 febbraio. Il Governo aveva accolto la richiesta annunciando più volte pubblicamente la predisposizione di un decreto per la concessione di 2 mesi di proroga. «La data del 28 febbraio è passata è il decreto non c’è stato» – spiegano in un comunicato le Acli – «I 120 euro “promessi” non sono stati mai caricati sulle carte di circa 200mila persone che restano senza soldi e senza risposte». «Che fine ha fatto la proroga?» si interrogano le Acli, che chiedono al Governo di mantenere la promessa fatta e insieme avanzano una proposta: «Abolire i requisiti anagrafici per l’accesso alla social card».

Il governo, infatti, aveva ipotizzato inizialmente una platea di beneficiari della social card pari a 1 milione e 300mila cittadini. E aveva stabilito per questo – adottando un condivisibile criterio selettivo, riconoscono le Acli – una serie rigorosa di requisiti tra cui due principali: reddito Isee inferiore ai 6000 euro, età del richiedente inferiore ai 3 anni (bambini) o superiore ai 65 anni (pensionati). Ma le Carte acquisti finora distribuite sono state tuttavia “solo” 560mila, meno della metà del previsto. E i dati a disposizione del Caf Acli dimostrano che proprio la metà (47%) di coloro che avrebbero diritto alla Carta secondo il requisito del reddito, ne rimangono esclusi per via dell’età. La proposta avanzata dal presidente delle Acli Andrea Olivero è conseguente: «Abolire i requisiti anagrafici per l’accesso alla social card». «Si può essere “poveri” a 60 come a 65 anni, con figli di 3 anni piuttosto che di 5. Il requisito dell’età è quello meno comprensibile e giustificabile. Abolendolo rimarremmo comunque entro le previsioni di spesa ipotizzate dal governo».

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.