Si e’ combattuto anche nel corso della notte a Mogadiscio, ed in maniera estremamente violenta, con largo ricorso a colpi di mortaio. Radio Mogadiscio parla di almeno 20 morti, in maggioranza nella zona di Siisii, area molto povera quanto densamente abitata a nord della capitale, dove gli scontri sono iniziati domenica scorsa, ma anche in altri quartieri, sia a nord che a sud. Fonti concordi parlano di un colpo di mortaio che avrebbe centrato un’abitazione civile, causando numerosi morti. Un sito controllato dalle corti islamiche afferma che tra queste vittime c’erano una donna incinta e tre bimbi, ma non ci sono conferme. Nei combattimenti, che continuano stamane, per il quinto giorno consecutivo, sono contrapposte le milizie legate alle corti islamiche (considerate su posizioni integraliste, e sospettate di infiltrazioni terroristiche), e quelle dei signori della guerra -dapprima loro alleati- che in febbraio hanno creato un’alleanza per la pace e contro il terrorismo che -appunto- si scontra frontalmente con le truppe islamiche, e sembra sia finanziata ed armata da Washington. Da domenica, si calcola che siano morte un centinaio di persone -moltissimi i civili-; scontri tra i due gruppi in marzo avevano gia’ causato quasi altrettante vittime. Le corti islamiche sembravano avere la netta prevalenza sul terreno; ma per gli osservatori l’Alleanza, che pare abbia ricevuto nuove e potenti armi, starebbe riguadagnando terreno.
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