L’Unicef condanna il bombardamento a colpi di mortaio dell’ospedale Sos della capitale somala Mogadiscio, e chiede il pieno accesso per gli aiuti umanitari alle centinaia di migliaia di civili in fuga dai combattenti nella capitale. “Deploriamo il bombardamento indiscriminato di strutture mediche.- dichiara il rappresentante dell’Unicef in Somalia Christian Balslev-Olesen- Si tratta di un atto assolutamente inaccettabile, per il quale nessuna giustificazione puo’ essere addotta. Su chi ricade la responsabilita’ di questo conflitto? Ogni giorno- prosegue l’esponente dell’agenzia Onu per la tutela dell’infanzia- migliaia di persone sfollate, la maggior parte donne e bambini, vivono in un incubo di violenza: privi di cibo e di rifugi, d’acqua e di servizi igienici di base. La distribuzione da parte dell’Unicef degli aiuti di cui la popolazione ha estremamente bisogno e’ ostacolata dai combattimenti; non abbiamo accesso al nostro magazzino per gli aiuti a Mogadiscio e siamo impossibilitati a raggiungere materialmente le persone che piu’ hanno bisogno del nostro aiuto”.
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