Mondo
Somalia: il terzo attacco americano
Nuovo attacco aereo americano, rivelato e poi smentito dalle autorità somale. Confermata morte di un presunto leader legato ad Al Qaeda. Tensione a Mogadiscio
di Redazione
L’Aviazione americana ha lanciato un altro attacco nel sud della Somalia, gia’ teatro ieri in due diverse riprese di raid aerei contro presunte postazioni di ‘al-Qaeda’, che sarebbero peraltro costati la vita a numerosi civili. Il nuovo bombardamento e’ stato in un primo tempo annunciato da fonti del governo somalo, che non hanno pero’ fornito dettagli, limitandosi a specificare che e’ tuttora in corso. Ma nel primo pomeriggio, sempre le autorita’ somale hanno ufficialmente smentito l’attacco. Dal canto suo il Pentagono, che pure aveva ammesso il precedente bombardamento sul villaggio di Hayo, ha fatto sapere di non avere informazioni su quello che sarebbe tuttora in atto, e che stando agli anziani dei clan della zona avrebbe colpito tra le localita’ di Badade e Afmadow, ambedue situate a nord del porto di Chisimaio: ultimo bastione dei miliziani fedeli alle Corti islamiche, scacciati da Mogadiscio dalle truppe regolari con il determinante appoggio militare dell’Etiopia.
Le notizie riferite da abitanti dell’area sono “false” e “prive di senso”, ha tagliato corto Abdirahman Dinari, portavoce del premier Ali Mohammed Gedi, negando quanto peraltro era filtrato dapprima proprio attraverso anonime fonti governative. “Noi non disponiamo d’informazioni su questi presunti raid aerei, e non so proprio da dove vengano fuori simili resoconti”. A sua volta il ministro per l’Informazione, Ali Jama, ha ribadito di non saperne nulla, limitandosi ad aggiungere che nel settore considerato sono in via di svolgimento soltanto azioni condotte soprattutto dalle truppe di Addis Abeba, per di piu’ lanciate gia’ diverse settimane fa.
Intanto, nei raid precedenti e’ rimasto ucciso Fazul Abdullah Mohammed, l’esponente di al Qaeda ritentenuto il regista degli attacchi contro le ambasciate americane in Kenya e Tanzania del 1998. Lo ha dichiarato, secondo quanto riporta la Cnn, il capo dello staff del presidente somalo, Abdirizak Hassan, sostenendo di aver ricevuto un rapporto dagli americani in cui si specificavano gli obiettivi colpiti.
E’ costato come minimo un morto l’ennesimo assalto a Mogadiscio contro le truppe dell’Etiopia, che hanno fornito alle forze regolari somale un sostegno determinante nel debellare le milizie delle Corti islamiche: dopo che in mattinata nella zona chiamata Chilometro Quattro era stato di nuovo attaccato un edificio riadattato a caserma, dove sono alloggiati soldati di Addis Abeba, ignoti hanno sparato con un lancia-granate all’indirizzo di un camion che trasportava militari etiopici, nel quartiere settentrionale di Arafat; l’ordigno ha pero’ mancato il veicolo, andando invece a centrare una casa adiacente, dove abitava una famiglia del posto. Stando a fonti governative riservate, almeno una persona e’ stata uccisa dallo scoppio, a quanto pare un civile. Non e’ chiaro chi sia responsabile dell’imboscata, sebbene i sospetti si concentrino sui miliziani integralisti, rimasti annidati nella capitale anche dopo la sconfitta; tuttavia non si esclude nemmeno sia stata opera di uomini di qualcuno dei famigerati ‘signori della guerra’, un tempo padroni incontrastati della citta’ e che, in seguito alla disfatta degli islamici, hanno gradatamente preso a ritornare alle loro vecchie basi.
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