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Somalia, l’ambasciatore all’Onu a Berlusconi: apriamo un tavolo

L'ambasciatore somalo presso la sede Onu di Ginevra Yusuf Bari-Bari ha incontrato l'eurodeputato Cristiana Muscardini

di Redazione

Il governo della Repubblica della Somalia si congratula con Silvio Berlusconi e con il Popolo della Liberta’ per la vittoria e attraverso l’ambasciatore Yusuf Bari-Bari, che rappresenta la Somalia presso l’Onug (la sede Onu di Ginevra) e le agenzie internazionali specializzate presenti in Svizzera, esprime anche a nome del presidente della Repubblica Abdullahi Yusuf Ahmed, “i migliori auguri per il lavoro che attende il presidente Berlusconi”. L’ambasciatore somalo presso la sede Onu di Ginevra Yusuf Bari-Bari ha incontrato l’eurodeputato Cristiana Muscardini che e’ stata anche eletta alla Camera dei Deputati per il Pdl nelle elezioni di domenica. L’ambasciatore chiede poi all’esecutivo italiano di aprire un tavolo bilaterale con il governo somalo. “L’Italia e la Somalia hanno rapporti storici ma oggi – spiega l’ambasciatore in un colloquio con l’ADNKRONOS – c’e’ bisogno di un salto di qualita’ per affrontare le nuove sfide dettate dalla globalizzazione e dalla situazione poitica del Corno d’Africa e della Somalia. C’e’ bisogno di un’azione tempestiva di ampio respiro e di un tavolo di lavoro tra i nostri due paesi per discutere delle nostre importanti relazioni bilaterali. Un tavolo che deve essere multisettoriale e includere quindi i ministri competenti”. Tra le questioni al centro della discussione ci sono quelle relative allo stutus dei cittadini somali in Italia, la normalizzazione delle relazioni diplomatiche bilaterali, la difesa delle istituzioni legittime della Somalia dopo la fine della guerra civile anche alla luce della recente decisione degli Stati Uniti di inserire l’organizzazione ”Al-Shabab”, nome che in arabo significa letteralmente ‘i giovani’, nell’elenco delle organizzazioni terroristiche.

Il Presidente somalo l’anno scorso ha accolto favorevolmente le credenziali dell’Ambasciatore italiano per la Somalia, Stefano Dejak ,ma l’Italia mantiene sul campo un ‘doppione’ diplomatico mediante l’inviato speciale per la Somalia, l’ex parlamentare socialista Mario Raffaelli.C’e’ poi la richiesta del sostegno da parte dell’Italia, dell’Unione Europea e dei paesi amici della Somalia per l’istituzione di un genio militare e della protezione civile e ambientale che possa concretamente aiutare la popolazione civile colpita dalla severa carestia in corso. Non bisogna dimenticare poi che nel 2006 l’organizzazione terroristica Al-Shabab profano’ il cimitero italiano di Mogadiscio che porto’ al doloroso rimpatrio di parte delle salme al sacrario di Brindisi. “C’e’ da discutere la questione dello status dei cittadini somali in Italia – tra cui la naturalizzazione dei cittadini somali nati in Italia prima e dopo l’indipendenza della Somalia avvenuta il 1960 -, vi e’ ad esempio il problema del mancato riconoscimento da parte del governo italiano – spiega l’ambasciatore Bari-Bari – del nuovo passaporto elettronico dei cittadini somali riconosciuto da molti paesi. L’Italia dovrebbe adoperarsi presso i paesi Shengen per il riconoscimento del nuovo passaporto somalo anche per l’autentificazione dei clandestini somali da coloro che si dichiarono tali ma che non lo sono. Bisogna poi affrontare in modo lungimirante la questione dell’immigrazione clandestina, una questione che richiede l’attenzione dell’Italia e dell’Unione Europea perche’ pur essendo conclusasi la guerra civile con la Conferenza di Riconciliazione Nazionale tra tutti i clan del paese svoltasi a Mogadiscio, persiste ancora una situazione di instabilita’ dovuta ad una cruenta contrapposizione di carattere politico e ideologico mossa dagli estremisti contro il governo”. “Esiste un radicalismo islamista che strumentalizza la religione per fini politici e economici con attacchi – afferma l’Ambasciatore – che hanno l’obiettivo di destabilizzare le istituzioni somale e di prevenire le libere elezioni democratiche previste per la fine del 2009. Il governo invece ha ampiamente dimostrato l’intenzione di dialogare con le forze moderate, senza precondizioni, per arginare il tentativo di destabilizzazione delle forze radicali. Il governo e’ impegnato a tutelare la legalita’ istituzionale in un momento in cui si registra l’incremento di attacchi alle forze di sicurezza e con l’eliminazione fisica di intellettuali, leader religiosi tradizionali, funzionari pubblici e cittadini comuni che vengono colpiti nel tentativo di terrorizzare la gente allontanandole dalle istituzioni, di azzerare l’intellighenzia rimasta nel paese e scoraggiare il rientro dalla diaspora, vogliono colpire chi non la pensa come loro. Sono stati uccisi recentemente degli insegnanti somali, britannici e kenyoti che avevano la sola colpa di insegnare l’inglese e le altre materie didattiche, vogliono scoraggiare -prosegue- l’insegnamento e anche l’impegno umanitario nel nostro paese, vogliono terrorizzare la popolazione locale chi si avvicina alle istituzioni legittime. All’uscita della moschea nei pressi dell’hotel Ramadan di Mogadiscio dopo la preghiera del venerdi hanno barbaramente trucidato un noto e rispettato esponente religioso, Hagi Abdulle Tuurhume Afrah”.

‘Italia e l’Unione Europea possono interagire costruttivamente con il governo somalo, spiega l’ambasciatore Bari-Bari, in passato inviato speciale della Somalia presso l’Ue, “con il massimo sostegno politico al dialogo con i moderati, un dialogo all’interno del quadro istituzionale che appunto non deve avere precondizioni, e con il sostegno alle istituzioni somale, un sostegno che deve portare all’implementazione di un aiuto concreto alle forze di sicurezza attraverso un maggiore addestramento ed equipaggiamento. La sicurezza e’ la conditio sine qua non per tutte le attivita’ umane”. L’ambasciatore Bari-Bari conferma poi l’intenzione del Presidente della Repubblica Abdullahi Yusuf Ahmed di lanciare una “grande campagna per l’approvviggionamento idrico in ogni distretto del paese come segno di pace, per l’istruzione e la sanita’ di base con particolare riguardo ai portatori di handicap fisico e psicofisico causato dalla prolungata e insensata guerra civile. C’e’ poi la necessita’ di una scuola di esperti del settore idrico che abbia il supporto della Unione Europea e delle Nazioni Unite. Abbiamo di bisogno sia degli esperti somali che internazionali che ci aiutino ad affrontare sistematicamente la siccita’ che ciclicamente colpisce il nostro paese per gettare le basi per la salvaguardia del diritto alla vita dignitosa tra cui la sicurezza alimentare”. ” “Vi e’ altresi’ la necessita’ di creare una moderna guardia costiera particolarmente addestrata e equipaggiata per la ricerca e il soccorso marittimo, per prevenire la pesca di frodo internazionale, la pirateria e tutte le altre attivita’ illecite che avvengono nelle nostre acque territoriali e nella nostra zona economica esclusiva, pari a 200 miglia nautiche. Non ultimo una campagna di sensibilizzazione per la tutela dei diritti umani, in particolare delle donne, minori, delle minoranze etniche, in linea con gli insegnamenti della dottrina Islamica”.

l rappresentante permanente della Somalia presso le Nazioni Unite a Ginevra si appella poi a Italia, Unione Europea, Onu, Ua, Lega Araba, Organizzazione della Conferenza Islamica e i rispettivi paesi membri, Usa, Cina, Svizzera, India, Giappone, e altri paesi amici della Somalia al fine di sostenere l’importante iniziativa del Presidente della Repubblica di Somalia Abdullahi Yusuf Ahmed mediante “la costituzione di una nuova forza di protezione civile ed ambientale che, insieme ad un nuovo genio militare e della polizia, possa aiutare a soccorere la popolazione locale che deve affrontare la carestia e le altre calamita’ naturali e a sostenere la pace”. “Ogni cinque anni siamo soggetti a un picco alto della siccita’ alternate da alluvioni. Il genio militare e la protezione civile e ambientale potrebbero provvedere ai bisogni primari come l’approvvigionamento di acqua potabile, il ripristono o la creazione di canali di irrigazione, la costruzione di scuole per un’istruzione di base e per la sanita’. Tutto questo -aggiunge- darebbe una positiva immagine di vicinanza e di sicurezza alla popolazione. Gli ex miliziani, su base volontaria, oltre al reinserimento nella societa’ civile potrebbero essere inquadrati nelle suddette istituzioni a sostegno della popolazione e percepire anche uno stipendio che li affranchi dalla merce’ degli estremisti”. In Somalia sono gia’ presenti dei contingenti dell’Unione Africana, attraverso la missione Amison, e gli aiuti logistici e di know-how potrebbero anche essere utilizzati in collaborazione con questa presenza nel paese del Corno d’Africa.

”Intendo poi ringraziare sentitamente -aggiunge l’Ambasciatore- i paesi che ospitano la diaspora somala nel mondo, sopratutto quelli che li hanno maggiormente integrati nel pieno rispetto delle rispettive normative vigenti anche mediante la naturalizzazione, nel periodo piu’ cruciale della nostra storia moderna. Segue la particolare richiesta a tutti i paesi di continuare ad ospitare la diaspora somala affinche’ le condizioni di sicurezza e socio-economiche del nostro paese permetteranno il loro rimpatrio volontario nel quadro del previsto piano di istruzione e di reinserimento nei settori produttivi del paese”. Per l’Ambasciatore “tra la diaspora somala nel mondo e all’interno dell’establishment somalo vi e’ una considerevole percentuale di cittadini somali con la doppia cittadinanza, mentre in confronto la percentuale di cittadini italiani con origini somale e’ assolutamente irrisoria: quest’anacronistica disparita’ non fa certo onore ai rapporti storici e futuri tra Italia e Somalia. La diaspora somala e in particolare i naturalizzati insieme ai cittadini italiani nati in Somalia sono una grande risorsa umana che puo’ implementare l’auspicato salto di qualita’ dei rapporti politici e socio-economici italo-somali nella prossima ricostruzione della Somalia. Voglio anche ringraziare la missione permanente italiana presso l’Onug e la rappresentanza italiana presso la Somalia per il loro costante impegno istituzionale”. “Intendo infine ringraziare vivamente l’onorevole Muscardini per la sensibilita’, solidarieta’ e per il costante impegno a favore del nostro paese e dell’Africa, un impegno che data da molto tempo. Ci ha sempre supportati – conclude l’Ambasciatore – nel suo impegno politico e istituzionale”.

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