Welfare
Sono bambini il 10% dei poveri
Presentati i dati del Piano di distribuzione alimenti agli indigenti 2012. Un milione di persone in più in Italia vi hanno fatto ricorso. Ed è allarme minori.
di Redazione

Sono quasi 3,7 milioni gli italiani che hanno bisogno di rivolgersi a un ente caritativo per preparare il pranzo: pari al 6,2% degli italiani. Quasi un milione in più rispetto a inizio 2011. Lo rivelano i dati del Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti – anno 2012, presentato nei giorni scorsi dai ministri Elio Catania (Politiche agricole) e Corrado Passera (Sviluppo economico). Tra queste 3.686.942 persone, ben 379.799 sono bambini piccolissimi, fra gli 0 e i 5 anni (altri 508.451 sono over65). Più del 10% dei poveri italiani, quindi, sono bambini. Il 34% di essi vive al Sud. In Campania i bambini assistiti dal programma alimentare sono 82.241, in Sicilia 71.239. seguono – a distanza – il Lazio (33.258), la Lombardia (21.780) e l’Emilia Romagna (21.630). Numeri importanti anche in Calabria (15.375), Veneto (14.884) e Toscana (13.779). In Basilicata sono 3.854.
Tra i «molti milioni di tonnellate di cibo sprecato ogni anno in Italia, ci sono circa 1 milione di tonnellate che possono essere recuperate per questo bisogno», ha detto il ministro Passera. «Proprio la collaborazione con gli enti ha determinato la scelta di distribuire gli interventi attraverso i pacchi alimentari piuttosto che in forma di pasti», ha spiegato il ministro Catania al Sussidiario, «proprio per andare incontro alle necessità dei nuovi poveri, cioè i pensionati e le famiglie con figli piccoli». Quest’anno ad esempio sono stati introdotti nei pacchi alimenti ad hoc per l’infanzia, come la pastina e i biscotti solubili. Gli interventi sono stati realizzati dalla Ue attraverso 7 organizzazioni caritative capofila, finanziati in gran parte con i 100 milioni della Ue. Un programma finanziato in realtà solo fino alla fine del 2013: «Ovviamente ci muoveremo per negoziare a Bruxelles, con lo scopo di salvare il programma», ha detto Catania. In caso contrario, «siamo pronti a far partire uno strumento nazionale. Con il decreto Sviluppo abbiamo creato un Fondo nazionale per gli aiuti alimentari agli indigenti».
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