Era il secchione che nessuno invitava alle feste. Ha fatto il Conservatorio e filosofia. Poi Jovanotti e il boom con No Concept. È appena uscito Joy, il nuovo album.
Come fa dal panico della corsa in ambulanza a venir fuori Joy?
Il primo attacco di panico è stato uno shock. Pensavano fosse qualcosa di grave e io ho pensato che se fossi uscito vivo di lì avrei celebrato con la musica la gioia di vivere, in qualunque condizione! Così ho fatto.
Che rapporto ha con Milano?
Sono fuggito dal clima di sicurezza e tranquilla agiatezza della mia città. A Milano mi sento finalmente parte di quell?umanità dispersa e inquieta che mi fa sentire maledettamente vivo. Per questo, pur nell?insicurezza, nel traffico e nello smog, amo Milano alla follia.
È il nuovo pifferaio magico…
Ero convinto che io e la gente fossimo due mondi incompatibili. Ora faccio un concerto e vedo arrivare migliaia di persone. Non vengono per me, ma per partecipare alla musica con le proprie emozioni.
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