Non profit
sostenitori convintidal nostro impegnoa fianco dei malati
onlus sotto la lente Il Vidas di Milano
di Redazione
Il cancro, questo ex sconosciuto. Informazione ed esposizione mediatica, che non sono mancati in questi anni, hanno ampliato la conoscenza sul male e le modalità di prevenzione e di cura. Al punto che non è facile districarsi tra le diverse organizzazioni che supportano i pazienti e le loro famiglie nei diversi momenti del loro percorso.
Una prima distinzione teorica ci viene fornita da Giorgio Trojsi, segretario generale di Vidas, associazione nata nel 1982 per offrire assistenza completa e gratuita ai malati terminali e alle loro famiglie: «Le categorie più importanti sono due: le realtà grant making, che svolgono un’attività di raccolta fondi in favore di terzi, e le realtà operative nell’assistenza ai malati, che sono caratterizzate da una notevole complessità organizzativa e di finanziamento».
Un lavoro a doppio binario che ha portato significativi risultati positivi. «Oggi la conoscenza della patologia è abbastanza diffusa», osserva Trojsi, «ma per i malati terminali è ancora scarsa la presenza dei servizi e quindi l’utilizzo di quelli esistenti. Gli assistenti sociali di Vidas svolgono un’azione di informazione e orientamento nei confronti di coloro che si mettono in contatto con noi, e danno risposte a richieste provenienti da tutta Italia, anche per altre patologie».
Vidas fornisce assistenza domiciliare ai malati in Milano e in 51 Comuni della provincia con l’ausilio di operatori socio-sanitari professionali (medici, infermieri, assistenti sociali psicologi, fisioterapisti e operatori per l’igiene personale dei malati) e volontari. Dal 2006 l’associazione ha aperto l’hospice Casa Vidas per ricoverare quei pazienti che per le loro condizioni sociali, abitative o cliniche, non possono essere curati a domicilio. Vengono assistiti fino a 200 pazienti contemporaneamente, circa 1.500 all’anno.
«Le principali difficoltà nel nostro lavoro», confessa Trojsi, «si incontrano nei rapporti con la pubblica amministrazione, che fatica ancora a riconoscere la specificità delle cure ai malati terminali».
È grazie all’esperienza acquisita (20mila malati curati in 26 anni) che Vidas ha costruito la propria credibilità all’interno del settore: «Le nostre iniziative di sensibilizzazione», conclude Trojsi, «riscuotono sempre un notevole successo, mentre i corsi del Centro studi, a cui partecipano operatori da diverse regioni italiane, estendono la notorietà di Vidas a livello nazionale. Il radicamento Vidas è testimoniato dal successo ottenuto con la destinazione del 5 per mille nella dichiarazione dei redditi, con oltre 22.852 preferenze nel 2006».
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