Mondo
Soweto, il ghetto ha fatto goal
Johannesburg/ Nel 2010 qui si giocheranno le partite più importanti dei Mondiali di calcio
di Redazione
Città simbolo di quello che nel continente è stato proclamato il millennio africano. Johannesburg è una megalopoli di oltre dieci milioni di abitanti su una superficie di migliaia di chilometri quadrati. Non è la capitale del Sudafrica, ma ormai Pretoria, la vera capitale, non è molto più di un suo sobborgo. Lo spazio fra le due città, dove un tempo i ?burghers? andavano a caccia, è stato quasi tutto costruito e come una piovra. La gigantesca Egoli, la città dell?oro, sta avviluppando anche la città dei jacaranda.
Verde e cemento
Johannesburg sta al Sudafrica come Milano sta all?Italia e New York agli Stati Uniti. Arrivando dall?aeroporto internazionale Oliver Tambo, la prima veduta della città è offerta dai grattacieli del suo cuore di cemento, distanti venti chilometri dal centro, che svettano fra le colline che la circondano. Ma Johannesburg non è soltanto catrame e cemento.
A parte la città vecchia, nata come accampamento di minatori 120 anni fa e diventata poi una ?City? in perfetto stile anglo-americano, per il resto Johannesburg più che una metropoli è un insieme di città satelliti nate separatamente e poi amalgamate, conservando ciascuna il proprio centro di palazzi e grattacieli. Ma tutto intorno si stendono per decine di chilometri, in tutte le direzioni, i sobborghi abitativi, fatti di ville, case con giardino, anche modeste palazzine, complessi residenziali. Tutti ormai circondati da alti muri di cinta, chiusi da cancelli custoditi giorno e notte da guardie che si dicono armate, protetti da sistemi d?allarme, filo spinato e recinzioni elettrificate.
Peccato, perché Johannesburg è una città nata per la vita all?aria aperta, intorno alla piscina, lungo i viali alberati. è la più grande area verde del mondo realizzata dall?uomo. Area verde che si ferma là dove alle ville dei ricchi bianchi e neri e della borghesia bianca e nera si sostituiscono le case popolari e le baraccopoli dei soli neri, qualche milione dei quali proveniente da altri Paesi del continente.
Calcio vs rugby
Oltre che la città dell?oro e dell?alta finanza, Johannesburg è indiscutibilmente la capitale del calcio del Sudafrica, grazie alla presenza di Soweto, già ghetto delle miniere d?oro del tempo dell?apartheid e oggi mitica meta di pellegrinaggio per milioni di turisti che da tutto il mondo, Africa compresa, vengono a vedere la casa di Nelson Mandela. Le strade e autostrade che dal centro di Johannesburg portano a Soweto, uno sterminato succedersi di casette in cui vivono tre milioni di persone, strettamente di colore scuro, sfiorano a racchiudono Soccer City. La città del calcio, nata una ventina di anni fa e che non ha mai smesso di crescere, costruita anche per tenere i sowetani lontani dagli altri stadi cittadini che erano consacrati al rugby, lo sport nazionale dei bianchi.
Il calcio è lo sport dei poveri, dei neri, ma non è più uno sport povero e oggi le squadre più forti, quelle di Soweto, appunto, hanno spesso giocatori e allenatori stranieri, così come i Bafana Bafana sono guidati dal brasiliano Parreira, che da queste parti è stato preceduto dalla fama di produttore di campioni del mondo. I club più popolari del Paese, i più ricchi, che hanno vinto il 90% dei campionati e delle coppe disputati da quando il calcio non è più segregato, sono i Kaizer Chiefs e gli Orlando Pirates, ma il loro monopolio comincia a essere minacciato dai Mamelodi Sundowns e da altre squadre che sono cresciute con il crescere della popolarità del calcio e la nuova disponibilità di impianti. Squadre fiorite fra le baraccopoli, nelle ?townships? satelliti che accoglievano gli zulu, i sotho, i venda, i xhosa e gli altri abitanti delle zone tribali del Sudafrica che venivano a guadagnarsi da vivere nella mitica Egoli. Sono loro la linfa vitale del calcio sudafricano. Per loro perfino la Fiat Auto Sudafrica ha costruito un centro sportivo di cui ha fatto dono alla municipalità di Soweto.
Disco verde dalla Fifa
Il ruolo di Johannesburg nel calcio è stato riconosciuto dalla Fifa e dalla Federcalcio locale che ha assegnato a Soccer City la maggior parte degli incontri importanti e la finale della Coppa del Mondo del 2010. Lo stadio deve essere ingrandito ed è uno dei centinaia di cantieri sparsi in tutti gli angoli del Gauteng, la provincia di cui Johannesburg è capoluogo, per preparare la megalopoli e le città satelliti al grande appuntamento. L?amministrazione comunale ha annunciato un paio di mesi fa anche la costruzione di una monorotaia aerea per collegare velocemente Soweto al centro di Johannesburg, ma il ministro dei lavori pubblici è stato preso di sorpresa dall?annuncio e ha per il momento accantonato il progetto. Va avanti, invece, la costruzione di un collegamento ferroviario veloce, parte in superficie e parte sotto terra, fra la stazione centrale di Johannesburg, l?aeroporto e Pretoria. Uno dei grandi progetti legati ai mondiali di calcio.
Fiere e azzardo
Soccer City sorge accanto alla sede dell?immenso complesso fieristico del Rand Show, la fiera campionaria di Johannesburg che ogni anno intorno a Pasqua richiama oltre un milione di visitatori da tutto il Paese, dall?Africa e dal mondo. è facile immaginare un ruolo anche per questo quartiere fieristico in occasione dei mondiali di calcio, così come si inserirà sicuramente in questo business la vicina Gold Reef City, cittadella del divertimento, del gioco d?azzardo e della ristorazione sorta intorno a una vecchia miniera d?oro per dare al turista il brivido dell?ebberezza di scendere nelle viscere della terra per osservare da vicino quelle vere e proprie autostrade sotterranee che i minatori dovevano e devono, tutt?ora, aprire a centinaia e in molti casi migliaia di metri di profondità per portare la roccia aurifera in superficie. Dove è poi macinata fino ad avere la consistenza del borotalco dal colore giallognolo per liberare pochi grammi d?oro.
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