Cultura

Spagna: niente vignette sull’Islam in festival della satira

Di fronte al caso danese, gli organizzatori del Fallas (Valencia) preferiscono l'autocensura

di Redazione

Caso di autocensura in un festival che celebra la satira. Succede a Valencia, dove le celebrazioni per il Fallas, che andranno avanti fino al 19 marzo, si privano di qualunque riferimento all’Islam che possa riaccendere la violenza nel mondo musulmano, dopo le violente proteste per le vignette raffiguranti il Profeta Maometto.

Mega sculture e carri di cartapesta hanno sfilato per le strade della citta’ spagnola ridicolizzando i classici bersagli, come la Chiesa cattolica e la dittatura di Francisco Franco, ma anche leader politici come il premier Jose’ Luis Rodriguez Zapatero ed il presidente americano George Bush. Immancabili anche il principe Carlo che danza con la sua Camilla. Ma le recenti proteste per le caricature, pubblicate su diversi giornali europei, hanno spinto lo scorso mese il sindaco di Valencia, Rita Barbera’, ad esortare gli artisti a ”moderare la liberta’ d’espressione con il senso di responsabilita”’.

Almeno un artista, si legge sul Telegraph, ha ammesso di essere stato costretto a rimuovere elementi dalla sua creazione per non suscitare polemiche. Aveva infatti ritratto alcuni immigrati arabi che tentavano di olterepassare il muro di recinzione delle enclavi spagnole in Marocco di Ceuta e Melilla, teatro nei mesi scorsi di violenti attacchi e repressioni che avrebbero certamente sollevato le proteste di molti.

‘Abbiamo visto cosa e’ successo in Danimarca – ha dichiarato l’artista, che ha voluto mantenere l’anonimato – Questi artisti hanno avuto la liberta’ di disegnare Maometto, ma ora vivono come prigionieri virtuali”. ”C’e’ meno liberta’ di prima – ha aggiunto al quotidiano britannico – ma mi sono sentito responsabile non tanto come artista, ma come cittadino di questa citta”’. Proprio nella citta’ si celebra la festa dei mori, con ricostruzioni delle battaglie tra cristiani e arabi che portarono quest’ultimi a ritirarsi dai territori in quella che passo’ alla storia come la ‘reconquista’.

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