Adolescenti, basta etichette
Spazio Vita, a Milano apre un centro diurno per il benessere psicologico degli adolescenti
Nel capoluogo lombardo ha aperto una nuova realtà destinata a minori tra gli 11 e i 18 anni. Un luogo fisico per ragazzi e ragazze, ma anche per i genitori. Capofila del progetto la cooperativa sociale La Strada

Si chiama Spazio Vita il progetto che punta a consolidare e sviluppare l’esperienza maturata dalla cooperativa sociale La Strada (capofila) e dai suoi partner (Asst “Santi Paolo e Carlo”, associazione La Strada, Comune di Milano, cooperativa sociale Crinali, cooperativa “In dialogo – cultura e comunicazione” impresa sociale, cooperativa sociale Galdus) nel corso del Progetto Vita, il quale ha consentito di realizzare un Hub territoriale pubblico-privato per promuovere il benessere psicologico degli adolescenti. L’iniziativa è finanziata dall’impresa sociale Con i bambini. La struttura è stata inaugurata il 14 maggio scorso in via Ulisse Dini 7, a Milano. Ci lavora un’equipe multidisciplinare integrata, in grado di erogare servizi di prevenzione, cura, supporto psicoeducativo prioritariamente agli adolescenti dei municipi 4 e 5 del capoluogo lombardo.

«Abbiamo voluto avviare un centro diurno che arricchirà il territorio di nuove risposte integrate sociosanitarie, adeguate ai bisogni emergenti dalla pandemia in poi», sottolinea Paolo Larghi, direttore generale della cooperativa La Strada. «Sarà possibile accogliere quotidianamente ragazzi e ragazze, proponendo attività terapeutiche ed educative per coloro che iniziano a manifestare disagio, sostenendo le famiglie nel compito genitoriale, portando avanti attività socializzanti e di sensibilizzazione, sperimentando forme di advocacy nell’ambito scolastico e sul territorio. Per quanto riguarda i genitori, ritengo che mai come in questo momento hanno bisogno di essere sostenuti nel loro compito educativo».
L’elemento peculiare di Spazio Vita è la collaborazione quotidiana e integrata tra i professionisti dell’Asst Santi Paolo e Carlo e degli enti del Terzo settore. I destinatari, tutti in età compresa tra gli 11 e i 18 anni, sono minori provenienti da enti del territorio o su accesso spontaneo che necessitano di una valutazione neuropsichiatrica infantile – Npi; minori già in carico all’Unità operativa di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza – Uonpia con disturbi della regolazione emotiva-affettiva, sindromi ansioso depressive, ritiro sociale, disturbi del comportamento alimentare; minori in carico a servizi educativi che necessitano di attenzione e presa in carico psicoterapeutica. A loro saranno proposti percorsi modulati in base alla lettura dei bisogni da parte dell’equipe integrata con diverse intensità di cura. «Destinatari di attività culturali, espressive e sportive proposte presso l’hub e sul territorio saranno anche i minori che frequentano i luoghi di aggregazione, come i Centri di aggregazione giovanile – Cag, le parrocchie, le società sportive», precisa Larghi.

Avviata la prima fase del progetto con la nascita dell’Hub territoriale, polo di riferimento per il benessere psicologico e relazionale degli adolescenti, e la costituzione dell’équipe multiprofessionale integrata capace di co-progettare e co-gestire i percorsi più idonei per i beneficiari e i diversi stakeholder, saranno attivati progressivamente gli interventi in favore dei beneficiari, modulati per intensità e tipologia: interventi psico-educativi individuali, destinati a ragazzi e ragazze con esordi di sofferenza psicologica, attraverso un progetto costruito in funzione del percorso terapeutico per accompagnare, nella quotidianità e/o negli ambienti di vita, ad una maggiore consapevolezza, all’adozione di strategie di coping, ad occasioni di socialità e di miglioramento della qualità di vita; supporto al disturbo psichico, che prevede colloqui con uno neuropsichiatra con finalità diagnostica e impostazione progetto riabilitativo. È previsto l’eventuale invio all’Uonpia secondo le necessità relative al quadro psicopatologico o interventi di certificazione psicologici per la definizione di un progetto riabilitativo/psicoterapeutico.

Inoltre, saranno sviluppate strategie comportamentali e cognitive per una migliore gestione della sintomatologia psichiatrica, come psicologia transculturale (nella fase di accoglienza dei ragazzi di origine migrante, che devono affrontare la costruzione della propria identità tra la cultura di origine e quella italiana); mediazione linguistico-culturale (per facilitare la comunicazione e la relazione con le famiglie appartenenti a lingue e culture diverse, e come facilitatori nei processi di costruzione dell’identità per gli adolescenti di origine migrante); interventi psico-educativi di gruppo (complementari agli interventi individuali, condotti da psicoterapeuti ed educatori: gruppi psicoterapeutici, a sostegno degli adolescenti nella comprensione delle dinamiche del gruppo e delle proprie strategie sociali, e gruppi psico-educativi, volti a rafforzare le social skills e favorire la regolazione emotiva nella quotidianità); interventi di promozione del benessere (di gruppo, con taglio prettamente educativo di carattere espressivo, culturale, manuale e sportivo; gruppi di sostegno alla genitorialità, con incontri a cadenza mensile finalizzati al confronto e al mutuo aiuto nella gestione delle relazioni educative quotidiane, fornire strumenti di lettura dei percorsi di crescita, stimolare la condivisione di strategie per migliorare la relazione con i figli; gruppi transculturali per genitori, gestiti da una psicologa e da più figure di mediazione, a seconda delle provenienze, dando attenzione alle difficoltà legate al ruolo di genitore nella migrazione).

A partire dalle attività specifiche svolte presso l’Hub, saranno proposte attività sul territorio per formare e rafforzare la comunità educante, in modo che sappia prendersi cura con maggiore competenza e attenzione dei ragazzi più fragili, cogliendo i primi segnali di disagio, favorendo risposte, sensibilizzando sui temi del progetto e sugli stili di vita. Infine, saranno svolte attività di prevenzione in ambito scolastico, con la definizione di protocolli adeguati all’intercettazione e segnalazione degli adolescenti.
Alessandro Albizzati, direttore della neuropsichiatria infantile dei Santi Paolo e Carlo di Milano è uno dei sette esperti che nel nuovo numero di VITA, Adolescenti, quello che non vediamo, ci aiuta a smontare tante etichette e a vedere gli adolescenti al di là delle nostre convinzioni e pregiudizi. Lui affronta la parola “corpo”. Se hai un abbonamento leggi subito Adolescenti, quello che non vediamo e grazie per il tuo sostegno. Se vuoi abbonarti puoi farlo a questo link.
Credit: foto cooperativa sociale La Strada
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.