Mondo

Sponsor ed enti, il matrimonio funziona

Le aziende

di Redazione

Prendono molto sul serio il concetto di stare dalla parte dei bambini. Sono aziende famose che scelgono di legarsi stabilmente a un’associazione che si occupa di protezione dell’infanzia e di accoglienza dei minori. Da Ikea, che sostiene la comunità mamma-bambino di Enzo B a Torino, ai partner “storici” del Ciai (Coop Centro Italia, STMicroelectronics, Ogilvy & Mather e ACNielsen), fino ad Alessi e Chicco, da anni alleati nelle campagne e nei progetti AiBi. Proprio la Artsana Group, con il marchio Chicco, ha appena lanciato l’iniziativa “Chicci di felicità per bimbi speciali”, che va a supportare le adozioni “special needs”. Il 2% degli incassi di tutti i negozi Chicco per i mesi di novembre e dicembre sono andati e andranno a sostegno del progetto. E un ciondolo, un “chicco di felicità”, sarà venduto al prezzo simbolico di 3 euro per testimoniare la propria vicinanza non solo al progetto, ma alla protezione dell’infanzia in generale.
«Sono aziende dal volto umano, che hanno raccolto le proposte di responsabilità che noi, come ong, abbiamo lanciato», commenta Marco Griffini, presidente di AiBi. E ricorda di aver ricevuto l’appoggio del fondatore del gruppo Artsana, il cavaliere Pietro Catelli, fin dai tempi della guerra in Bosnia. «In un contesto di emergenza i neonati non sembravano presi in considerazione. Avevano bisogno di tutto: tutine per i primi mesi, cuffiette, calzine, omogeneizzati», dice. «La Chicco rispose alla nostra richiesta creando un “kit di emergenza” per i primi mesi di vita e mettendo a disposizione addirittura una linea di produzione».
Quella prima alleanza ha segnato una collaborazione che non si è mai spenta, anzi si è consolidata in un progetto di corporate social responsibility che «è attivo e strutturato ormai da dieci anni», spiega Francesca Catelli (nella foto), vicepresidente Communication & Corporate Image del gruppo. «Abbiamo raccolto il testimone di nostro padre e ci siamo schierati a fianco di AiBi nell’iniziativa “Chiudono gli istituti, apriamo le famiglie”, perché pensiamo davvero che le famiglie accoglienti rappresentino, rispetto agli istituti, la sola soluzione all’abbandono». Il percorso, dal 2003 ad oggi, ha consentito l’apertura di 5 case famiglia e 11 Punti famiglia in tutta Italia. «Il progetto del 2011 è dedicato alle adozioni di bambini special needs e mira davvero a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema così delicato, attraverso la distribuzione di materiali informativi all’interno dei Negozi Chicco e dei Punti Famiglia Ai.Bi. e a fornire concreto sostegno medico e psicologico alle famiglie che si rivolgeranno ad Ai.Bi. per l’adozione di bambini con bisogni speciali».

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